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Troppe visite in gravidanza e cesarei in Italia, secondo il Rapporto annuale sull’evento nascita, realizzato dal ministero della Salute in base ai dati rilevati nel 2014 dal Certificato di assistenza al parto.
Mamme più anziane e troppi punti nascita
Il ricorso al taglio cesareo continua a essere alto: la media nazionale è del 35%, con i picchi maggiori nelle case di cura accreditate (53,6%, contro il 32,6% degli ospedali pubblici). Tra i motivi principali di questo aumento c’è l’età sempre più tardiva della maternità. Oggi infatti l’età media delle madri italiane è di 33 anni, ma aumentano le donne che si avviano alla maternità intorno ai 40 anni. Si amplia così la gamma di donne esposte a malattie come endometriosi e fibromi uterini, ma anche problemi di fertilità, che spesso impongono il ricorso alla procreazione medico assistita. Il secondo motivo: l’eccessiva parcellizzazione dei punti nascita. Anche se più di 6 nascite su 10 avvengono in strutture dove si fanno almeno 1.000 parti l’anno, rimane un 7,5% di parti in centri dove se ne eseguono meno di 500: circa il 30% del totale, localizzati soprattutto nell’Italia centrale e meridionale.
Come intervenire
Per evitare troppe visite in gravidanza e cesarei in Italia sono state individuate alcune contromisure da attuare a livello nazionale: ridurre i punti nascita con numero di parti inferiore a mille, aumentare l’informazione alle mamme sulle procedure per il controllo del dolore da travaglio e da parto, garantire l’accesso all’analgesia epidurale a tutte le donne che ne fanno richiesta.
Tante ecografie
Il rapporto che rivela che ci sono troppe visite in gravidanza e cesarei in Itali. Si fanno più di 4 visite in 9 mesi nell’87% dei casi: nel 73,3% dei casi si eseguono più delle 3 ecografie raccomandate. La media nazionale è di 5,4 ecografie, con il picco di 7 nella Basilicata e il minimo del Piemonte (3,8). Tra gli esami di diagnosi prenatale invasivi, la più usata è l’amniocentesi (9,2%), seguita dalla villocentesi (4%), procedure standard per la diagnosi prenatale, in grado di dire con certezza se un feto presenta anomalie nella struttura o nel numero dei cromosomi.