Stanchezza e sonnolenza durante la gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 11/01/2023

La stanchezza, in genere accompagnata da un senso di sonnolenza, corrisponde a uno dei tipici segnali di riconoscimento dell’inizio di una gravidanza, così come la nausea e la tensione al seno

stanchezza gravidanza

Il senso di stanchezza e affaticamento un disturbo del tutto naturale, connesso soprattutto al sovraccarico di lavoro cui l’organismo della futura mamma viene sottoposto per garantire il graduale sviluppo del feto.

Il primo trimestre rappresenta di solito la fase in cui si manifesta in modo più evidente in quanto il corpo della donna deve ancora abituarsi ai profondi cambiamenti messi in atto a partire dal concepimento e appunto fa “più fatica”.

Con l’inizio del secondo trimestre, invece, per effetto del progressivo adattamento alla nuova condizione, nella maggior parte dei casi la stanchezza tende a ridursi notevolmente o a scomparire del tutto. Possono però subentrare altri disturbi che interferiscono con il sonno, provocando, di conseguenza, un senso di stanchezza durante il giorno.

Perché non si dorme bene

A cominciare dal quinto mese, il maggior volume raggiunto dall’utero favorisce i disturbi del sonno, rendendo più difficoltoso l’addormentamento, soprattutto se si è abituate a dormire a pancia in giù.

In questo periodo aumentano inoltre i movimenti fetali, che si moltiplicano proprio durante le ore notturne, arrivando in alcuni casi a svegliare la donna: di giorno, al contrario, il piccolo nel pancione tende a dormire di più in quanto “cullato” dal corpo in movimento della futura mamma.

Se infine, come capita di frequente, sono presenti anche disturbi come la nausea, i bruciori di stomaco, l’aumentata frequenza della necessità di urinare, il mal di schiena o le difficoltà circolatorie, la regolarità del sonno finirà inevitabilmente per essere ulteriormente ostacolata, con l’effetto di aumentare il senso di stanchezza durante il giorno.

In particolare il senso di sonnolenza, che tende spesso a comparire durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane, è dovuto anche all’alterazione dei ritmi del sonno notturno, un’altra condizione molto comune nei nove mesi.

A favorire la comparsa di insonnia in gravidanza contribuiscono le variazioni ormonali, e più precisamente il più elevato livello di progesterone (ormone caratteristico dell’attesa) presente nel sangue della gestante, e la modificazione della funzionalità tiroidea.

Tra i vari effetti indotti da questi cambiamenti rientra appunto la riduzione della quantità di sonno “non Rem” (dall’acronimo Rapid Eyes Movement, riferito al rapido movimento oculare che si registra mentre è in corso la fase “Rem”, quella in cui si sogna) corrispondente alla fase più profonda e riposante del sonno.

Che cosa fare

  • Assecondare il bisogno di riposo che esprime il corpo interrompendo quanto prima l’attività in cui si è impegnate per un breve riposino (anche solo 10-15 minuti possono essere sufficienti per recuperare le energie): ritardare troppo questo “stacco” non fa che aumentare la stanchezza rendendo più difficile il suo superamento;
  • evitare i sonnellini troppo lunghi nelle ore del tardo pomeriggio perché rischiano di rendere più difficile la fase dell’addormentamento serale;
  • rilassarsi “staccando” la concentrazione dall’attività che si sta svolgendo, per esempio ascoltando musica o leggendo una rivista comodamente sedute in poltrona o sdraiate sul divano;
  • la sera consumare una cena leggera avendo cura, prima di andare a letto, di svolgere un’attività che favorisca la comparsa del sonno: fare una breve passeggiata, bere un bicchiere di latte tiepido o una camomilla, fare un bagno caldo e rilassante.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Parla pochissimo a 26 mesi di età: c’è da preoccuparsi?

12/05/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Daniela Biatta

A 26 mesi non c'è da allarmarsi se il bambino ha un vocabolario ancora molto modesto: quello che conta, infatti, è che dimostri di comprendere tutto quello che gli viene detto e che, più in generale, non dimostri di avere alcun problema.   »

Bassa statura di una ragazzina in prossimità del menarca: aumenterà ancora un po’?

09/05/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

La statura è influenzata in modo rilevante dalla genetica, ma gioca un suo ruolo anche l'eventualità che il bambino sia nato pretermine. In ogni caso, anche dopo l'arrivo della prima mestruazione (menarca) le ragazze in genere continuano a crescere di alcuni centimetri.  »

Ginnastica prepuziale nei piccolissimi: perché non si deve fare?

08/05/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Forzare il prepuzio di un piccolino a scendere verso il basso fino a scoprire il pene può essere pericoloso. la fimosi fisiologica è un meccanismo di difesa voluto dalla natura che fa sempre le cose per bene.   »

Dubbio sui (troppi) valori delle beta

02/03/2021 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È veramente inopportuno sottoporsi a continui prelievi di sangue per il dosaggio delle beta-hCG. Meglio attendere il controllo ecografico, per non rischiare di andare incontro a problemi per aver prelevato troppo sangue (oltretutto senza che ce ne sia motivo).  »

Fai la tua domanda agli specialisti