40° settimana di gravidanza
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40a settimana: sei alla fine del nono mese e del terzo trimestre di gravidanza, vicinissima al parto
Ormai è questione di ore: il travaglio è imminente. Il tuo corpo ti manderà segnali inconfondibili per farti capire che il bambino è pronto per nascere, come contrazioni dolorose sempre più ravvicinate e rottura delle acque.
Ecco gli indispensabili da sapere:
- Com’è il tuo bambino
- Come ti trasformi
- Il papà in sala parto? Sì, purché non si senta obbligato
- 40a settimana di gravidanza: sintomi
- Gli esami della 40a settimana
Com’è il tuo bambino
Il piccolo ha perso quasi tutta la peluria che difendeva la sua cute dal contatto con il liquido amniotico, forse però gli sono rimasti sul capo dei lunghi peli che possono sembrare capelli, ma che cadranno qualche settimana dopo il parto. Adesso sbatte le palpebre orlate di ciglia, sotto l’arco ben definito delle sopracciglia e tiene stretti i pugni. Le dita sono dotate di unghie spesso già molto lunghe, le gambe sono costrette nella posizione fetale perché lo spazio a disposizione è davvero molto scarso. Per lo stesso motivo i movimenti sono estremamente limitati.


Come ti trasformi
Non c’è nessun cambiamento rispetto agli ultimi giorni: il tuo addome è basso perché il piccolo è ormai posizionato verso il canale del parto. Hai sempre le gambe un po’ gonfie e fatichi a muoverti per il peso del pancione che adesso ha raggiunto il massimo. Il seno è gonfio e duro, pronto per allattare, e forse produce già qualche goccia di colostro, il primo latte.
Il tuo aumento di peso
Alla 40a settimana di gravidanza dovresti essere aumentata di 15 chili al massimo se sei partita da un peso forma nella norma. Se eri sovrappeso, dovresti essere aumentata meno: circa 10 chili. Controlla comunque il tuo peso nel nostro calcolatore.
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Come stai fisicamente ed emotivamente
Ti senti stanca e non ne puoi più della gravidanza. Vorresti già tenere tra le braccia il tuo bambino, scoprire i suoi lineamenti, sentire il suo tepore e il suo profumo. Al tempo stesso desideri tornare a essere una donna e non solo una gestante. La preoccupazione per il parto, la cosiddetta tocofobia, sta progressivamente scomparendo perché ormai hai poco tempo per pensare e speri solo che la nascita avvenga al più presto.
Tu e il futuro papà
Il papà in sala parto? Sì, purché non si senta obbligato

Oggi si dà per scontato che il partner sia presente in sala parto, nel momento in cui il bambino vedrà la luce. In effetti, diversi studi hanno confermato l’importanza di avere accanto una persona cara, che sia il padre del bambino, la propria madre o un’amica. La presenza di un congiunto infatti riporta all’atmosfera di comfort di quando il parto avveniva tra le mura domestiche: aiuta a controllare la paura e lo stress, rilassa, riduce il ricorso al cesareo d’urgenza, migliora l’efficacia delle contrazioni.
Il ruolo del papà in sala parto è dunque importante perché è lì che la famiglia si arricchisce di un nuovo componente. È però necessario non “obbligare” il compagno a essere presente: deve essere lui a decidere se si sente pronto per condividere il travaglio perché si tratta di un’esperienza emotivamente molto impegnativa.
Identikit della 40a settimana
- Fine del terzo trimestre e del nono mese, in vista del parto
- Età gestazionale: da 39+0 a 39+6
- Il tuo aumento di peso ideale fino ad ora: circa 15 chilogrammi
- Lunghezza del tuo bimbo: 50-51 centimetri (dalla testa ai piedini), (37-38 centimetri dalla testa al sederino)
- Peso del tuo bimbo: circa 3 chili e 450 grammi
Sintomi della 40a settimana di gravidanza
Nell’imminenza del parto, ecco quali sono i sintomi che potresti avvertire.
Perdita del tappo mucoso
Il tappo mucoso è una sostanza dalla consistenza gelatinosa che si forma dopo la fecondazione e che si posiziona sul fondo del collo dell’utero, per proteggere l’embrione da infezioni che possono giungere dall’esterno. Quando la gravidanza volge al termine, il tappo mucoso ha ormai esaurito la sua funzione e viene quindi espulso. Sugli slip o la carta igienica troverai una piccola perdita di mucosa con striature rosate o rossastre, segno che al parto manca davvero poco.
Rottura delle acque
Sono il segnale che sta per iniziare il travaglio. Le acque sono il contenuto del sacco amniotico e sono costituite per il 90% di liquido e per il resto di sostanze emesse dal metabolismo del feto. Il sacco amniotico serve a proteggere il feto durante la gravidanza ma, al momento della nascita, ha esaurito la sua funzione e si rompe a causa della pressione esercitata dal bambino che deve uscire. Le acque fuoriescono rapidamente oppure con lentezza, ma si riconoscono perché sono trasparenti e liquide. Se invece dovessero essere di colore scuro o contenere grumi di sangue, recati subito al Pronto soccorso ostetrico.
Contrazioni vere e proprie
Nelle ultime settimane avrai avvertito soprattutto le contrazioni preparatorie o di Braxton Hicks, indolori e brevi. Ti accorgerai immediatamente della differenza con le contrazioni del travaglio, che sono dolorose e interessano anche la parte lombare della schiena oltre che l’addome e il pube. Somigliano ai crampi mestruali ma sono progressivamente più intense e ravvicinate. Inizialmente ne compare una ogni 20-30 minuti, poi l’intervallo si riduce e i dolori diventano più forti. È bene recarsi in ospedale quando le contrazioni compaiono ogni 5-10 minuti, durano almeno 50 secondi e hanno un’intensità tale da rendere faticoso il semplice parlare.
Altri disturbi molto comuni
- Stanchezza
- Sintomi influenzali
- Irrequietezza
- Diarrea
Consigli di benessere
Ricaricati di energie per affrontare in forze il parto
Non manca davvero molto alla nascita di tuo figlio, quindi non ci sono veri e propri consigli da seguire. In ogni caso:
- concediti una doccia o un bagno caldo che rilassano i muscoli in vista delle contrazioni e stimolano la produzione di endorfine, ormoni che regalano benessere, favoriscono il rilassamento e aumentano la soglia di sopportazione del dolore;
- fatti fare dal partner un massaggio con un prodotto elasticizzante, che oltre a darti benessere nutre la pelle tesa al massimo dall’aumento di peso e dal volume dell’addome;
- fai piccoli pasti digeribili e nutrienti. Il travaglio può iniziare in qualsiasi momento e può impedirti di mangiare per qualche ora. Per questo è importante che tu abbia una riserva di energie sufficiente ma senza appesantire gli organi digestivi. Durante il travaglio, infatti, potresti avere problemi di nausea e conati di vomito.
Miti da sfatare
Se allatti non puoi restare di nuovo incinta
FALSO. L’allattamento non è un metodo contraccettivo sicuro: è bene che tu ne prenda consapevolezza adesso, in prossimità della nascita di tuo figlio. Durante l’allattamento è abbastanza elevata la produzione di prolattina, un ormone che inibisce l’ovulazione. Non sempre però la prolattina è abbastanza elevata e l’assenza di mestruazioni non è una garanzia. Dipende da fattori non sempre quantificabili, per esempio la quantità di latte che tuo figlio ingerisce e la frequenza delle poppate. Inoltre in allattamento il ciclo mestruale è irregolare e può impiegare diversi mesi per ritornare ai ritmi a te noti. Quindi, se riprendi i rapporti sessuali e non hai intenzione di avere subito un altro bambino, ricorri a un metodo contraccettivo non ormonale, per esempio il preservativo oppure la spirale.
Il calendario degli esami
I controlli alla 40a settimana
Ecco quali sono i controlli che dovrai effettuare prima del momento del travaglio.
- La visita ginecologica: è necessaria per valutare le condizioni generali di salute tue e del bambino, per controllare il collo dell’utero e il suo grado di dilatazione, oltre che per parlare di eventuali sintomi di questi giorni.
- L’ecografia: controlla la posizione del feto e la sua vitalità anche attraverso la misurazione della flussimetria, che valuta la quantità di sangue e ossigeno che gli giungono attraverso il cordone ombelicale.
- Il monitoraggio cardiocotografico o cardiotocografia: si effettua con due sensori, che appoggiati sull’addome registrano rispettivamente il battito cardiaco del feto a termine e le contrazioni uterine.
Non aspettare, pensaci ora!
Fai scorta di provviste in casa

Quando tornerai a casa dopo la nascita del bambino, non sai se avrai il tempo sufficiente per fare la spesa e per stare in cucina a preparare da mangiare. E anche il papà sarà concentrato sul neonato. Cercate allora di fare scorta di cibi a lunga scadenza, come pacchi di pasta o riso, sughi pronti, affettati in busta, crackers e pancarré, verdure surgelate, frutta disidratata. Potrete così preparare rapidamente un pasto sano che non affatichi e non richieda troppo impegno.
Curiosità sulla gravidanza
Quando il bebè vuole nascere “in piedi”
Il 95% dei bambini nasce con la testolina rivolta verso il canale vaginale, mentre solo il 5% viene al mondo in posizione podalica, in cui si presenta cioè con i piedi o il sederino. Fin dall’antichità è sempre stato attribuito uno speciale potere ai neonati podalici. Nella civiltà egizia, la nascita di questi piccoli era gestita dai sacerdoti. Presso altre culture africane, nascere podalici significava essere dotati di un’intelligenza superiore, avere poteri magici ed essere desinati a un futuro glorioso.
39° settimana di gravidanza