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Una ricerca cinese, pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology, si è occupata di psoriasi nelle donne durante la gravidanza per capire meglio i miglioramenti e peggioramenti, a livello cutaneo, indotti dagli alti livelli di ormoni femminili.
Cause ancora sconosciute
Le cause della psoriasi, una malattia della pelle, non sono ancora completamente chiare. Esistono vari fattori (genetici, immunitari e ambientali) che hanno un ruolo nel suo sviluppo, oltre a degli “eventi scatenanti” di vario genere. Tecnicamente la psoriasi è dovuta a un ricambio troppo veloce delle cellule della pelle. Il processo fisiologico di desquamazione delle cellule, che in una persona sana avviene in tre-quattro settimane, in quelle che soffrono di psoriasi avviene in modo molto più rapido (dai 3 ai 7 giorni). Come risultato di questo fenomeno, raggiungono la superficie della pelle cellule che non sono completamente mature. Ciò causa le tipiche placche della malattia. La psoriasi è una malattia che può avere un andamento altalenante, con riacutizzazioni e remissioni, che possono coincidere con periodi di più o meno stress(), così come con eventi che favoriscono il peggioramento o il miglioramento della patologia.
Che cosa succede in gravidanza
Molte donne vanno incontro a un miglioramento della loro psoriasi durante la gravidanza e il motivo potrebbe essere proprio negli elevati livelli di estrogeni presenti nell’organismo in questa particolare fase della vita. Sebbene le cause della psoriasi non siano ancora del tutto chiare, si sa che un ruolo di primo piano è svolto dal sistema immunitario. In particolare, una specifica popolazione di cellule, i linfociti T, che creano un processo infiammatorio che altera i meccanismi di riproduzione cellulare provocando il rossore e la comparsa di chiazze. Dai risultati dello studio cinese, il ruolo positivo degli estrogeni potrebbe essere dato dal fatto che sopprimono la risposta immunitaria dei linfociti T, riducendo quindi la produzione in eccesso di quelle cellule che causano una perdita di equilibrio nella barriera cutanea.
Tavolta peggiora
Esistono, però, anche gestanti che devono affrontare un notevole peggioramento. In questi casi gli scienziati hanno ipotizzato che alti livelli di ormoni femminili potrebbero aggravare le chiazze sulla pelle perché stimolano la proliferazione eccessiva di cheratinociti (che hanno principalmente una funzione protettiva da aggressioni di organismi patogeni, calore, radiazioni UV) e promuovono l’angiogenesi. La buona notizia, secondo l’autore principale della ricerca, Lin X, del Dipartimento di Dermatologia della Dalian Medical University, è che le statistiche indicano chiaramente che il numero di donne che vedono regredire le lesioni cutanee è doppio rispetto a quelle che si aggravano. Gli estrogeni, quindi, potrebbero avere un ruolo terapeutico nella psoriasi.