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Si parla di gravidanze a rischio quando esiste la concreta possibilità che non giunga a termine con la nascita del bambino, oppure quando la donna stessa è esposta a pericolo di vita. Nei secoli scorsi questa eventualità era frequente, a causa di malattie, malnutrizione e conoscenze ostetriche ancora limitate, ma in seguito i rischi si sono ridotti perché le donne hanno iniziato a essere seguite dai ginecologi e a sottoporsi a controlli regolari. Ciò nonostante gli esperti hanno notato che le gravidanze a rischio stanno tornando ad aumentare.
I problemi legati all’età
Le gravidanze a rischio aumentano in primo luogo per l’alzarsi dell’età della donna. Nel nostro Paese, per esempio, sei donne su dieci hanno il primo figlio dopo i 40 anni, con una percentuale notevolmente più alta rispetto al resto dell’Europa (attorno allo 2,8 per cento). Non si tratta tanto di una scelta, ma di un obbligo dovuto alla congiuntura economica sfavorevole, che ha però ripercussioni sull’andamento stesso della gestazione. All’età più avanzata corrisponde, infatti, una maggiore probabilità di disturbi che espongono la gestazione a un rischio più elevato. Un esempio è la pre-eclampsia (gestosi), una condizione oggi molto più frequente rispetto al passato proprio per l’alzarsi dell’età della mamma. La pre-eclampsia è una condizione caratterizzata dall’aumento della pressione arteriosa e dalla presenza di proteine nelle urine, segno di sofferenza dei reni.
Più frequente anche il diabete
Un’altra causa per cui le gravidanze a rischio aumentano è la maggiore frequenza del diabete gestazionale, condizione caratterizzata dalla temporanea incapacità, da parte dell’organismo femminile, di utilizzare gli zuccheri, che quindi si accumulano nel sangue. Il diabete gestazionale espone la gravidanza a un maggior rischio perché può causare malformazioni del feto, difficoltà alla nascita, aumento della pressione arteriosa nella donna. È una situazione legata all’avanzare dell’età materna, ma non solo: può essere dovuta allo stile di vita sbagliato, all’alimentazione poco equilibrata e al sovrappeso prima del concepimento e durante la gestazione. Anche il fumo, sempre più diffuso tra le giovani donne, è una concausa dei rischi di pre-eclapsia in gravidanza.
Le altre malattie che aumentano i rischi
Sempre a cause dell’età più avanzata le gravidanze a rischio aumentano per la presenza di altre malattie sistemiche o internistiche che indirettamente influenzano il buon andamento della gestazione. Secondo il Fadoi – Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, negli ospedali italiani circa una donna su cinque in gravidanza ha problemi internistici come malattie della tiroide(), disturbi autoimmuni, insufficienze croniche a un organo, forme di ipertensione. Inoltre, ci sono gli effetti negativi sulla gravidanza legati alla mancanza di informazioni sugli effetti e la sicurezza di molti farmaci in gravidanza. Per questa ragione, molte donne sospendono di propria iniziative le cure, con il risultato che le manifestazioni cliniche peggiorano e questo espone a ulteriori rischi la gravidanza.