Intossicazioni alimentari, come difendere bambini e donne in gravidanza

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 01/08/2023 Aggiornato il 01/08/2023

I bimbi piccoli e le donne in attesa dovrebbero evitare i cibi crudi e non pastorizzati, per non incorrere nel rischio di intossicazioni alimentari

Alcuni alimenti sono più a rischio di sviluppare intossicazioni alimentari, specie se conservati male a causa del caldo o se mangiati crudi

Le intossicazioni alimentari, che a volte sono chiamate tossinfezioni alimentari, si verificano durante tutto l’anno. In estate, però, sono più frequenti perché si consumano spesso alimenti freddi o crudi, che possono contenere germi o tossine responsabili di malesseri di vario tipo. Vediamo quali sono le più frequenti intossicazioni alimentari e come è possibile proteggere soprattutto i bambini piccoli e le donne in gravidanza.

Che cosa sono le intossicazioni alimentari

Le tossinfezioni e le intossicazioni alimentari sono disturbi che possono comparire in seguito all’ingestione di cibi contaminati da microrganismi dannosi oppure dalle loro tossine. Gli esperti distinguono tra:

I disturbi legati alle infezioni alimentari sono di tipo gastrointestinale, come nausea, vomito e diarrea. Può anche comparire febbre. I malesseri possono essere più o meno seri, durare solo un giorno o due oppure continuare anche per diversi giorni. La gravità dipende dalla quantità di microrganismi nocivi ingeriti, ma non solo: anche le condizioni di salute generale della persona sono determinanti. Le persone anziane, i bambini al di sotto dei sei anni di età, le donne in attesa possono sviluppare forme più serie e anche complicanze. Per questa ragione è fondamentale cercare di prevenire le intossicazioni alimentari, soprattutto in questi gruppi di popolazione.

Intossicazioni alimentari, i principali responsabili

Ecco quali sono i germi e le tossine più spesso responsabili di malesseri dovuti all’ingestione di cibi contaminati.

Escherichia coli

È un batterio del quale esistono diversi ceppi, che vive nell’intestino di bovini, ovini e altri animali da allevamento che sono portatori asintomatici. Consumando carni crude o poco cotte, latte crudo, uova e formaggi non pastorizzati è possibile ingerire i batteri Escherichia, che causano dolori addominali, nausea, vomito e diarrea. Nei bambini e nelle donne in attesa può comparire una complicanza molto seria, la Seu o sindrome emolitico-uremica, che può causare insufficienza renale. In questi casi, può rendersi necessario il ricovero di qualche giorno in ospedale.

Salmonella

Il batterio Salmonella, molto diffuso, è la più frequente causa delle tossinfezioni alimentari. Si trova nell’intestino di mammiferi e uccelli, anche esemplari da cortile, quindi può raggiungere l’uomo attraverso l’ingestione di latte non pastorizzato e uova crude. Questi ingredienti possono essere utilizzati anche per preparare gelati artigianali, creme, maionese e pietanze fredde che in estate si consumano spesso. Di conseguenza, è possibile contrarre l’infezione che si manifesta con diarrea, vomito, febbre anche per diversi giorni. Gli antibiotici possono essere utili solo all’inizio, a patto che siano prescritti dal medico. È necessario bere molto per reintegrare i liquidi persi e osservare una dieta priva di grassi e di proteine animali.

Campylobacter

Questo batterio si trova soprattutto nella carne di pollo, tacchino e in generale nei volatili, anche nelle parti più interne. Provoca febbre, crampi addominali e dissenteria se si consuma carne avicola non sufficientemente cotta, oppure se la si prepara senza una adeguata igiene delle mani, delle superfici e degli attrezzi che si usano. L’infezione da Campylobacter spesso si risolve spontaneamente, restando a riposo, assumendo liquidi e soluzioni a base di minerali per combattere la disidratazione. Solo nei casi più seri (bambini piccoli, anziani, persone con malattie croniche) il medico può prescrivere antibiotici come eritromicina o tetracicline.

Listeria

È presente in una grande varietà di alimenti: vegetali crudi, carne di pollo e tacchino, di ovini e di bovini. Di conseguenza, sono numerosi i prodotti che possono contenere la Listeria: oltre alla carne ovina e bovina e al pollame, il germe si trova in uova, ortaggi, latte e formaggi molli (soprattutto quelli a venature bluastre). Non in tutti compaiono disturbi, ma i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani possono accusare sintomi di tipo influenzale, che vanno curati in modo adeguato (con farmaci prescritti dal medico) per evitare che compaiano complicanze al cuore e al sistema nervoso. 

Clostridium botulinum

Questo batterio si trova un po’ ovunque nel terreno. Produce una tossina che, di conseguenza, può contaminare sia le preparazioni di origine animale (come salsicce e insaccati) sia quelle vegetali, soprattutto le verdure sott’olio e le conserve fatte in casa. In assenza di ossigeno, quindi proprio nelle conserve sotto vuoto, il batterio, se presente nelle carni e nelle verdure trattate, produce una tossina che, nel giro di poche ore, causa il botulismo. Questo dà luogo a sintomi di vario tipo, dalle vertigini alla difficoltà di respirazione e di movimento, fino alla paralisi. È necessario, in questo caso, rivolgersi immediatamente al Pronto soccorso.

Come difendere bambini e donne in gravidanza dalle intossicazioni alimentari

Per tenere lontane le intossicazioni alimentari, soprattutto da bambini e donne in gravidanza, sono molto utili semplici ma efficaci regole di prevenzione. Vediamo quali.

  • Consumare soltanto alimenti preparati con latte pastorizzato e uova pastorizzate di provenienza sicura. Le alte temperature della pastorizzazione eliminano i germi mantenendo intatte le proprietà nutritive.
  • Bambini piccoli, donne in gravidanza, anziani e malati cronici non dovrebbero consumare alimenti crudi soprattutto di provenienza animale. Le verdure vanno lavate con cura.
  • Cuocere bene le carni di pollame e di volatili, in tutte le loro parti, assicurandosi che si superino i 70 gradi centigradi anche nelle parti interne. Far riscaldare bene le pietanze dopo averle fatte raffreddare e proporle sempre fumanti.
  • Prestare attenzione all’igiene: piani di lavorazione, coltelli, forchettoni e tutti i materiali che vengono in contatto con la carne cruda vanno lavati con cura, con acqua calda.
  • Lavare sempre bene le mani prima e dopo la preparazione dei cibi e utilizzare dei guanti se la pelle è ferita o screpolata.
  • Consumare conserve di verdura solo di tipo industriale, preparate con modalità che assicurino l’assenza della tossina botulinica.

     
     
     

    In sintesi

    In estate, con le alte temperature che rendono più difficle una corretta conservazione e il consumo frequente di cibi crudi, è più facile andare incontro a tossinfezioni alimentari, pericolose soprattutto per le donne in gravidanza e i bambini piccoli. Ecco gli alimenti cui occorre prestare particolare attenzione per evitare rischi.

Fonti / Bibliografia

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