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Da dove nasce l’istinto materno, cioè il legame spontaneo tra mamma e figlio? Ma soprattutto quando? In gravidanza o dopo il parto? Finora si è sempre data una spiegazione ormonale. Ma sembra non essere solo così.
Tutto merito di ossitocina e prolattina?
Al momento del parto, la mamma produce ossitocina e prolattina, mentre il piccolo secerne adrenalina. L’ossitocina, detta “ormone dell’amore”, esercita una forte influenza sulla relazione con il bambino. La prolattina, l’ormone delle cure materne, si attiva subito dopo l’espulsione del feto.
Ma non solo
Ora uno studio condotto a Londra (Royal Holloway University) da una squadra di psicologi pone l’accento anche sulle modifiche del cervello che avverrebbero naturalmente durante la gravidanza per “abituare” la futura madre a interpretare i bisogni emotivi e fisici del bebè e prepararla a instaurare un legame profondo con il figlioletto.
Più coinvolgimento emotivo già in gravidanza
Lo studio ha coinvolto 39 donne, a cui sono state mostrate foto di volti con espressioni negative o positive. Il cervello delle donne in gravidanza, specie di fronte a foto di visi allegri o sorridenti, si accende a livello dell’emisfero destro, segno di un più profondo coinvolgimento emotivo.
Se manca, rischio depressione
Secondo gli esperti, si può dunque supporre che nella depressione post-partum la neomamma non abbia sperimentato queste modifiche nel cervello durante la gravidanza e quindi sia meno in grado di stabilire quel legame che la aiuterebbe a superare le prime difficoltà psicologiche ed emotive nella gestione del bebè.