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Tutti i genitori vorrebbero sapere in anticipo se il proprio figlio sarà sano. In futuro, si potrebbe scoprire se soffrirà di malattie rare ancor prima del concepimento. Come? Grazie a un’indagine che combina un test del Dna e un algoritmo, creata da un’azienda americana, la GenePeeks, e presentata recentemente alla Consumer Genetics Conference che si è tenuta a Boston.
Che cosa sono le malattie rare
Secondo la definizione europea una malattia è considerata rara quando colpisce 5 cittadini su 10.000 abitanti. Le malattie rare possono colpire persone di qualsiasi età, anche se nella maggior parte dei casi interessano i bambini. Almeno l’80% di queste condizioni ha origine genetica (dipende da un’alterazione dei geni presente fin dalla nascita), le altre sono dovute a infezioni, allergie o a un anomalo funzionamento del sistema immunitario. Spesso si tratta di problemi molto seri, cronici, invalidanti e degenerativi.
In che cosa consiste l’esame
L’indagine messa a punto dall’azienda americana è riservata alle coppie che ricorrono alla fecondazione assistita eterologa per avere un bambino, più precisamente a quelle che usano lo sperma di un donatore. Per prima cosa, tramite un test genetico, si analizza il Dna della mamma e dei possibili donatori. Quindi, attraverso un apposito algoritmo matematico, si calcola il rischio di sviluppare malattie rare che ha l’embrione nato dall’unione degli ovuli materni con gli spermatozoi donati. In questo modo, è possibile selezionare gli uomini più idonei al concepimento.
A che cosa serve
Attualmente l’esame è in grado di individuare 600 condizioni legate a un solo gene. Tuttavia, a breve sarà possibile indagare anche condizioni che dipendono dall’espressione di più porzioni del Dna. Gli esperti hanno spiegato che per ogni coppia di “genitori” creeranno 10 mila combinazioni di Dna diverse, fino ad arrivare a escludere i donatori a più alto rischio. Il primo partner di questo progetto è una clinica della fertilità di Manhattan.