Argomenti trattati
Tutte le coppie, durante i nove mesi di gravidanza, si chiedono come sarà il proprio bimbo. È normalissimo trascorrere ore e ore a cercare di immaginare il volto del piccolo e i suoi tratti distintivi. Un’ecografia di ultimissima generazione potrebbe aiutare a fugare ogni dubbio. Infatti, fornisce super immagini del feto in 3D.
Ecografie sempre più evolute
Negli ultimi anni la diagnostica prenatale è evoluta tantissimo. Se fino a pochi decenni fa l’ecografia era una tecnica riservata solo a pochissimi casi, oggi è un esame di routine per tutte le donne incinte, in diverse epoche della gestazione. Da qualche tempo, oltre alla normale ecografia, se ne affiancano altre più approfondite e dettagliate. Non solo la morfologica, ma anche l’eco in 3D e addirittura 4D. E nel prossimo futuro, l’offerta potrebbe ampliarsi ulteriormente. Infatti, nel corso del meeting annuale della Radiological Society of North America tenutosi a Chicago, è stato presentato un nuovo tipo di ecografia, messo a punto dai ricercatori della Clínica de Diagnóstico por Imagem di Rio de Janeiro, in Brasile.
Due tecniche abbinate
La tecnica innovativa, in realtà, abbina due tecnologie differenti: quella dell’ecografia appunto e quella della risonanza magnetica. Associando i dati ecografici a quelli della risonanza, è in grado di costruire una sorta di modello tridimensionale del feto e dell’utero, consentendo di vedere in modo dettagliato ciò che accade dentro al pancione della mamma.
Massima precisione
Normalmente, la risonanza magnetica viene impiegata quando l’ecografia non riesce a fornire immagini dettagliate e, quindi, non consente ai medici di analizzare bene la situazione. Infatti, la RM “scatta fotografie” ad alta risoluzione di feto e placenta, con un eccellente contrasto. Gli esperti brasiliani l’hanno impiegata insieme all’eco per realizzare un modello molto accurato di feto in 3D, del cordone ombelicale, della placenta e dell’utero. “Il nostro sistema di combinazione di tecnologie – hanno spiegato gli studiosi brasiliani – può migliorare la comprensione delle caratteristiche anatomiche fetali (per esempio la pervietà delle vie aeree) ed essere utilizzato per scopi didattici e come metodo per consentire ai genitori di visualizzare il loro bambino non ancora nato”.