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Non oltre la 13a settimana
La prima ecografia si esegue solitamente alla 11a settimana di gravidanza (comunque entro la 13a). La prima ecografia può essere eseguita per via transaddominale (così come le ecografie che seguiranno nel corso della gestazione) oppure per via transvaginale. Nel primo caso, la donna (che viene invitata a presentarsi con la vescica piena perché ciò permette una migliore resa dell’esame e un’immagine più nitida sullo schermo) viene fatta sdraiare su un lettino a ventre scoperto, sul quale viene spalmato un gel che assicura la buona trasmissione degli ultrasuoni. Il medico appoggia sulla pancia una sonda collegata all’apparecchio con il monitor, dove man mano che lo specialista esegue l’esame compaiono le immagini del feto. L’ecografia transvaginale si differenzia per il fatto che la sonda, di forma cilindrica, viene introdotta nella vagina per un’indagine ancora più “ravvicinata”.
Risponde a quattro quesiti
In particolare, la prima ecografia consente di rispondere a quattro quesiti. Il primo è se la gravidanza è iniziata davvero ed escludere l’eventualità extrauterina. La seconda domanda riguarda lo stato di vitalità dell’embrione (esclude quindi che si sia verificato un aborto spontaneo). La terza, invece, è relativa al numero di embrioni presenti (dunque esclude o accerta la presenza di gravidanza gemellare). Infine, la prima ecografia è utile per stabilire la data esatta del concepimento, e quindi quella presunta del parto: sulla base della lunghezza del feto, si esegue infatti la datazione della gravidanza, importante per pianificare esami, visite ed ecografie nella corretta cadenza.
Ne seguiranno altre due
Questa è, appunto, la prima delle tre ecografie da eseguirsi durante la gravidanza, “raccomandate” dalla Società italiana di ecografia ostetrico-ginecologica (Sieog), secondo la quale, per affrontare serenamente l’attesa, è necessario svolgere tre volte, in altrettanti momenti diversi, l’esame ecografico. Ed è quanto prevede la legge a tutela della maternità che prevede la completa gratuità (non si paga nemmeno il ticket) delle tre ecografie eseguite secondo il calendario previsto dal Servizio sanitario nazionale. In questo caso, però, occorre la richiesta del medico di base e l’esame va effettuato in una struttura pubblica o privata-convenzionata.
Anche più di tre
Ciò non toglie che è possibile eseguire un numero maggiore di ecografie, visto che si tratta di un esame indolore e innocuo. Di fatto, un numero superiore di ecografie è indicato solo per particolari condizioni della gravidanza: per esempio, se la futura mamma soffre di diabete o di pressione alta, se aspetta due gemelli o ha avuto in passato gravidanze a rischio. In tutti gli altri casi, quindi, resta valida l’indicazione di eseguire tre ecografie nel corso della gravidanza: entro la 13a settimana, tra la 19a e la 23a settimana e tra la 28a e la 32a settimana.