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Nel corso della gravidanza, il volume del sangue aumenta per soddisfare il fabbisogno del feto, il cuore triplica il suo lavoro, la pressione sanguigna e il livello dello zucchero nel sangue (glicemia) tendono ad abbassarsi o a subire cali improvvisi, favorendo la comparsa degli svenimenti.
Il disturbo compare più spesso quando si sta in piedi per troppo tempo o quando ci si alza di scatto dopo essere state a lungo sdraiate o sedute.
Il ristagno di sangue nelle gambe che ne consegue, determina, infatti, un rallentamento del ritorno venoso, cioè del flusso sanguigno dal basso verso il cuore.
Quali sono le cause degli svenimenti in gravidanza?
Bisogna distinguere tra i vari tipi di malessere che possono capitare. Se la sensazione di mancamento o capogiro si avverte in modo cosciente e permette di correre ai ripari sedendosi, sdraiandosi o arieggiando l’ambiente, in genere si risolve da sola senza provocare un vero e proprio svenimento. In tal caso si tratta di un malore leggero e transitorio che non comporta alcuna conseguenza né per la futura mamma né per il bimbo nel pancione.
Un caso tipico è quello dello svenimento dovuto a un calo di pressione, come può succedere alzandosi di colpo dal letto o dopo essere state sedute a lungo oppure quando si soggiorno in un ambinete troppo caldo o troppo affollato dove si la sensazione che manchi l’aria. Questo tipo di malessere può verificarsi nel corso dell’intera gravidanza, ma in genere è più diffuso del primo o, meno, nel secondo trimestre.
Ci sono però altri casi in cui la sensazione di svenimento può essere dovuta a vari fattori, di cui è bene parlare con il proprio ginecologo. Un caso tipico è quello dell’improvviso calo della glicemia. Succede soprattutto al mattino, se si fa una colazione molto ricca di zuccheri semplici (zucchero, miele, dolci in genere).
Il picco di iperglicemia (eccesso di zucchero nel sangue) che ne consegue comporta un innalzamento della produzione di insulina da parte del pancreas che a sua volta abbassa la glicemia. Lo stato di ipoglicemia (carenza di zucchero del sangue) che si verifica di colpo può essere all’orgine della sensazione di svenimento. Questo tipo di mancamento è legato in genere alla presenza di un diabete gestazionale di cui spesso la futura mamma non sospetta ancora l’esistenza.
Possono infine capitare dei veri e propri svenimenti con perdita di conoscenza. In tal caso è importante parlarne con il proprio ginecologo per scoprirne l’origine e agire di conseguenza.
Gli svenimenti che si verificano nel terzo trimestre possono dipendere da cause molto serie, come ipertensione dovuta a gestosi, proteinuria (proteine delle urine) o disturbi epatici. In tutti questi casi è indispensabile rivolgersi immediatamente al ginecologo o addirittura al Pronto soccorso.
Come curare gli svenimenti?
Quando ci si sente mancare, occorre sdraiarsi subito (meglio se sul fianco sinistro, per evitare che l’utero prema sulla vena cava inferiore che convoglia al cuore il sangue di ritorno dalla parte inferiore dell’organismo) o, se non è possibile sdraiarsi, sedersi chinando la testa tra le gambe per favorire il ritorno del sangue.
Se il disturbo è molto frequente, il medico dovrà accertare che non si tratti di una vera anemia, cioè di un disturbo dovuto a una ridotta concentrazione di emoglobina nel sangue (da curare con integratori a base di ferro e vitamine del gruppo B), o di un problema più serio come il diabete gestazionale o altro ancora.
Che cosa fare per prevenire gli svenimenti
Per prevenire il disturbo in genere basta adottare una serie di semplici precauzioni, come le seguenti:
- non stare troppo a lungo in piedi, non alzarsi bruscamente dopo essere state sedute o sdraiate per lunghi periodi oppure subito dopo avere fatto un bagno caldo (che tende ad abbassare la pressione);
- evitare i luoghi troppo affollati o troppo caldi ed eventualmente cercare un posto dove potersi sedere mentre, per esempio, si aspetta l’autobus o si è in coda a uno sportello;
- non stare a digiuno troppo a lungo e portare sempre con sé una caramella o dello zucchero (serve per ristabilire la glicemia, cioè il livello di zucchero nel sangue) o una liquirizia (contiene una sostanza che alza lievemente la pressione);
- preferire le colazioni a base di carboidrati complessi (pane, cracker), evitado quelle ricche di zuccheri semplici (dolci) che provocano un’impennata della glicemia con successivo rapido calo (e rischio di svenimento;
- mangiare tanta verdura e frutta in quanto ricche di sali minerali, importanti per regolarizzare la pressione sanguigna;
- bere molta acqua o succhi o tisane per assicurarsi una corretta idratazione;
- controllare (o farsi controllare) spesso la pressione.