Prurito del pancione, un disturbo diffuso ma in genere non pericoloso

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 27/08/2020 Aggiornato il 27/08/2020

Una donna su cinque durante la gravidanza è soggetta a prurito del pancione. Quasi sempre è un disturbo benigno, solo in rari casi richiede cure mediche

Prurito del pancione, un disturbo diffuso ma in genere non pericoloso

Il prurito del pancione durante la gravidanza è un fatto abbastanza comune: secondo gli esperti, infatti, riguarda circa una donna su cinque durante l’attesa. Solitamente non è un sintomo preoccupante, ma una manifestazione che il corpo della donna sta cambiando.

Di norma è benigno

Il prurito del pancione compare quasi sempre quando l’addome aumenta di volume per la crescita del bambino. La pelle in questa zona viene sottoposta giorno dopo giorno a una progressiva tensione, quindi diviene più sottile. Anche il film idrolipidico, pellicola di acqua e grassi che protegge la pelle, si impoverisce e la cute secca e disidratata tende a irritarsi, dando origine al prurito. Quando questo è limitato all’addome o, al massimo, ai fianchi e alle cosce, di solito non c’è motivo di preoccuparsi. È comunque un sintomo da segnalare al ginecologo, che potrà suggerire alcuni rimedi per alleviare il fastidio.

Come alleviare il prurito del pancione

Prima di tutto è bene evitare di grattarsi, per non procurarsi piccole lesioni che aumentano ancora di più la sensazione pruriginosa. Sono utili docce con acqua non troppo calda, utilizzando amido di riso o avena colloidale che leniscono il rossore e il prurito. È utile nutrire la pelle dell’addome e, se necessario, di fianchi e cosce applicando mattina e sera un prodotto emolliente a base piuttosto grassa, da massaggiare a lungo per permettere alle sostanze idi penetrare a fondo. Se si hanno problemi di allergia, è bene chiedere al ginecologo una crema nutriente anallergica, che non susciti reazioni che potrebbero aumentare il prurito al pancione, oppure applicare olio di vaselina.

Quando può essere un problema della pelle

In qualche raro caso, il sintomo potrebbe essere dovuto a un disturbo della pelle. Per esempio, nelle donne che nell’infanzia erano soggette a dermatite atopica, il prurito del pancione può essere dovuto a una ripresa dell’eczema che si localizza all’addome. È fastidioso ma non comporta rischi. Oppure può essere causato da una forma di orticaria della gravidanza, con comparsa di papule arrossate e pruriginose su addome, cosce e glutei. Anche in questo caso sia la mamma sia il bebè non corrono rischi. Più pericoloso ma rarissimo è il pemfigoide della gestazione, un’eruzione cutanea pruriginosa, che si manifesta con vescicole e bolle. È una malattia di tipo autoimmune e gli auto-anticorpi che la provocano possono raggiungere la placenta e causare il parto prima del tempo e basso peso alla nascita.

Quando è il sintomo di un problema al fegato

In qualche raro caso, il prurito può essere legato a una condizione di sofferenza del fegato, la colestasi gravidica, una malattia le cui cause sono sconosciute. Il sintomo principale è una sensazione pruriginosa non limitata al pancione, ma diffusa un po’ in tutto il corpo e localizzato soprattutto a braccia e gambe. È dovuta a un accumulo nel sangue di acidi biliari, sostanze che sono prodotte dal fegato in una situazione di sofferenza. La diagnosi, oltre che sui sintomi, avviene con il prelievo del sangue per il dosaggio degli acidi biliari e vengono anche dosate le transaminasi Ast e Alt, marcatori della funzionalità del fegato.

Le possibili cure per la colestasi

La colestasi gravidica si cura con l’acido ursodesossicolico, che allevia il prurito e migliora i valori di acidi biliari e transaminasi. Di solito si assume tre-quattro volte a seconda del parere del ginecologo. Se non è efficace da solo, è possibile associare un altro farmaco, la colestiramina, che è però meno efficace. Se nemmeno con questi medicinali la situazione migliora e se la donna manifesta ittero (colorazione giallastra della pelle), può essere necessario ricorrere al cesareo per far nascere il bambino. La colestasi gravidica può, infatti, causare un parto prematuro, il liquido amniotico tinto (per la presenza di acidi biliari) e sindrome da stress respiratorio. Il parto in questi casi viene fissato alla 36a settimana.

 

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Il prurito del pancione può essere causato anche da follicolite, soprattutto nella zona alta dell’addome, sotto il seno anch’esso aumentato di volume. È dovuto alla frizione della pelle contro il reggiseno e alla sudorazione. Il fastidio si allevia con spugnature di acqua e bicarbonato o con pomate specifiche suggerite dal medico.

 

Fonti / Bibliografia

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