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Tutte le donne in attesa sono restie ad assumere farmaci. Infatti, sono consapevoli del fatto che molti principi attivi sono controindicati in gravidanza perché possono avere effetti nocivi sul bambino. Tuttavia, in alcuni casi non è proprio possibile rinunciare ai medicinali, per esempio in presenza di malattie che richiedono cure continue. È il caso della psoriasi, una patologia cronica che spesso necessità di trattamenti per lunghi periodi. Come comportarsi dunque?
Di che cosa si tratta
La psoriasi è una malattia della pelle cronica: in genere, alterna fasi di remissione, durante le quali i sintomi scompaiono o si attenuano, e fasi di riacutizzazione, con la ricomparsa delle manifestazioni. È causata da un’anomala iper-reattività del sistema immunitario, il naturale sistema di difesa dell’organismo. La forma più comune è caratterizzata dalla comparsa di lesioni cutanee, di colore rosso e di diversa grandezza, ricoperte da squame argentee che spesso danno prurito.
Che cosa succede in gravidanza
Occorre sapere che molti dei farmaci usati abitualmente per la cura della psoriasi sono stati studiati solo su soggetti sani. Questo significa che le ricerche non hanno indagato rischi ed effetti collaterali durante la gravidanza. Ecco perché durante l’attesa è importante essere molto prudenti. La cosa migliore è affidarsi al proprio medico e decidere insieme a lui come procedere. “Bisogna valutare il singolo caso ed è indispensabile parlare con il proprio dermatologo. Ci sono diverse opzioni sicure per madre e figlio che possono essere valutate, partendo comunque dalla gravità delle lesioni psoriasiche di cui soffre la paziente” ha spiegato Patrizia Martini, direttore della Sezione Complessa di Dermatologia alla USL2 di Lucca.
Che cosa è permesso e che cosa è vietato
La National degli Stati Uniti fornisce una serie di indicazioni alle donne affette da psoriasi che intendono avere un bambino. I consigli riguardano anche il periodo del pre-concepimento. Infatti, alcuni farmaci andrebbero evitati fin da prima di rimanere incinta perché potrebbero avere effetti deleteri già dai primissimi giorni di gestazione. In linea generale, in gravidanza si possono usare, sempre dietro consenso e indicazione del medico, creme emollienti, creme cortisoniche di media potenza e creme a base di calcipotriolo. Se queste non danno gli effetti sperati, si può ricorrere alla fototerapia, la cura con ultravioletti B a banda stretta. “L’assunzione di farmaci per via sistemica deve essere attentamente valutata. Particolare riflessione va posta per i farmaci a base di retinoidi (derivato della vitamina A) che non soltanto non devono essere usati durante la gravidanza, ma dovrebbero essere sospesi almeno due anni prima di programmarne una a causa del loro potenziale effetto collaterale di provocare malformazioni al feto” ha affermato l’esperta.