Lo sport in gravidanza fa bene (anche) ai polmoni del neonato

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 08/11/2021 Aggiornato il 08/11/2021

Controlla il peso, riduce la glicemia prevenendo il diabete gestazionale, prepara al parto, ma non solo: lo sport in gravidanza fa bene all’attività respiratoria del neonato. Ecco perché

Lo sport in gravidanza fa bene (anche) ai polmoni del neonato

Lo sport in gravidanza fa bene alla gestante e al feto: non è una novità, ma di recente si è scoperto un ulteriore beneficio. Il movimento ridurrebbe, infatti, i problemi polmonari del neonato, prevendo disturbi seri come l’asma. Questo effetto positivo si aggiunge agli altri già noti, come il fatto che il moto tiene sotto controllo il peso della futura mamma, previene il diabete gestazionale e prepara l’organismo al parto.

Il primo studio sui polmoni

Lo sport in gravidanza fa bene ai polmoni del neonato perché i bimbi nati da mamme attive hanno un’attività respiratoria ridotta, rispetto a quella dei figli di donne sedentarie. Polmoni meno reattivi incorrono meno frequentemente in disturbi come l’asma, un problema sempre più frequente tra le nuove generazioni.
Lo ha dimostrato uno studio condotto presso l’Università di Oslo e presentato al Congresso internazionale sulle malattie respiratorie Ers. Lo studio è stato svolto su 814 bambini dimostrando, per la prima volta, che esiste una relazione tra una funzione polmonare più bassa nei bambini nati da madri sedentarie, rispetto a quelli nati da donne più attive. I bambini, tutti sani, erano nati da donne di Oslo e Stoccolma, che facevano parte di un gruppo più ampio arruolato nello studio Preventing Atopic Dermatitis and ALLergies in Children.

Più attività fisica, bambini più sani

Le mamme hanno compilato alcuni questionari su salute, stile di vita, fattori socioeconomici e alimentazione, a circa 18 e 34 settimane di gravidanza. Le donne hanno riferito anche il tipo di attività fisica e la frequenza con la quale praticavano moto. La funzionalità polmonare dei bimbi è stata rilevata quando i piccoli avevano tre mesi, registrando il flusso e il volume di aria inspirata ed espirata e valutando il rapporto tra il tempo al flusso espiratorio di picco e il tempo espiratorio, chiamato tPTEF/tE. Se basso, rappresenta una limitazione nel flusso del respiro espirato.
I ricercatori hanno riscontrato che i bambini di madri inattive rispetto alle madri attive avevano più probabilità di avere un tPTEF/tE inferiore a 0,25, indicativo di una bassa funzione polmonare. Questo studio, confermando altri in precedenza, dimostra che i bambini con una misurazione tPTEF/tE inferiore a 0,20 poco dopo la nascita avevano più probabilità di avere problemi di asma all’età di 10 anni.

L’attività fisica giusta in gravidanza

Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire fino a che punto altri fattori influenzino lo sviluppo dell’asma. È certo, comunque, che lo sport in gravidanza fa bene ed è quindi giusto consigliare le donne in gravidanza a fare più moto. È  importante aiutare le gestanti a scegliere l’attività fisica più adatta per loro, anche consultandosi con il ginecologo. Lunghe passeggiate, cyclette, ginnastica dolce per gestanti, nuoto sono tutte attività adatte alla gravidanza, se non ci sono problemi di salute che vanno esclusi dal medico.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Gli esperti ricordano che un altro modo essenziale per prendersi cura della salute respiratoria dei neonati è non fumare prima, durante e dopo la gravidanza. Una casa senza fumo ha un grande impatto sulla salute polmonare nell’infanzia e in tutto il corso della vita.

 

Fonti / Bibliografia

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