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I bambini mangiano troppo e male. Quindici bambini su 100 tra i 6 e i 14 anni sono obesi. E non si tratta di semplice sovrappeso. Non solo, il 30% dei bambini obesi già soffre di malattie che un tempo colpivano solo gli adulti come la pressione alta e un eccesso di colesterolo. Un bambino obeso su due ha la probabilità di rimanere tale anche in età adulta.
Fondamentali i primi due anni di vita
Secondo gli esperti, la tendenza al peso in eccesso comincia già nei primi mesi di vita. Sbagliano, per esempio, le mamme che svegliano il bebè per la poppata, così come quelle che lasciano mangiare il bambino a tutte le ore dopo lo svezzamento. I problemi di sovrappeso e obesità sembrano avere origine molto presto, addirittura nei primi due anni di vita. Sono sempre più numerosi gli studi al riguardo e tutti concordano sul fatto che un’alimentazione troppo ricca, soprattutto con tante proteine, nella prima infanzia possa predisporre al sovrappeso e all’obesità. Pare infatti che aumentino il numero di cellule preadipocitiche, cellule che più avanti si trasformeranno in adipociti (cellule di tessuto adiposo). In concomitanza di una dieta sbilanciata e di uno stile di vita sedentario, i bimbi con troppe cellule preadipocitiche sembrano essere più predisposti a “riempirle”, andando incontro da grandicelli e poi da adulti a problemi di obesità e sovrappeso.
Sì al nutrimento naturale in modo esclusivo
Allatta il bambino finché puoi, perché il latte materno contiene tutte le sostanze nutritive e i liquidi di cui il bambino ha bisogno, non occorre quindi dargli nient’altro per i primi sei mesi di vita. È possibile proseguire con l’allattamento al seno fino anche a due anni e oltre, integrando gradualmente l’alimentazione del bambino con quantità crescenti di cibo e di liquidi. Il latte materno è dissetante, facilmente digeribile, equilibrato rispetto alle esigenze del bambino, lo protegge dalle allergie, rinforza il sistema immunitario (di difesa naturale), previene il diabete, l’obesità, l’ipertensione arteriosa (la pressione alta), diminuisce i problemi dentari, migliora la vista e in generale favorisce un buon sviluppo psicologico.
Impostare un sano svezzamento
Per evitare di avere bambini obesi, poi, già a partire dallo svezzamento è bene introdurre alimenti proporzionati con un apporto non eccessivo di zuccheri e proteine. È importante inoltre variare il menù, perché i bimbi sono i più esposti al “rischio monotonia”. Sono da privilegiare gli alimenti della cucina mediterranea, che propone piatti non solo equilibrati e completi sotto il punto di vista nutrizionale, ma anche diversificati nei sapori. Merendine, pizzette, patatine, bibite dolci costituiscono un rifornimento continuo di risorse energetiche per l’organismo del bambino, che non riesce a consumarle. I bambini dovrebbero invece seguire la regola dei cinque pasti: tre principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini leggeri, a base di frutta e verdura, a metà mattinata e nel pomeriggio.
Non forzare il bambino a mangiare
In genere, i genitori hanno paura che il proprio bimbo non mangi abbastanza. In realtà, nella società attuale, dove la spinta a consumare cibo in ogni momento della giornata arriva da tante parti, il rischio che il bimbo non mangi abbastanza è praticamente inesistente, anzi il problema è piuttosto quello che mangi troppo o male. Per questo, oggi è ragionevole non costringerli a finire per forza quello che hanno nel piatto.
Prevenire già in gravidanza
Alcuni studi hanno, infine, dimostrato che una cattiva alimentazione della futura mamma in gravidanza favorirebbe l’obesità nel piccolo nei primi anni della propria vita. Secondo gli esperti, quindi, il futuro metabolico di ogni individuo si determina in particolare durante la gravidanza e i primi due anni di vita del bambino.