Crosta lattea neonati: le cause e come si toglie

Angela Bruno A cura di Angela Bruno, Alberta Mascherpa Pubblicato il 11/02/2025 Aggiornato il 11/02/2025

Uno dei disturbi più frequenti nei neonati ma, per fortuna, anche uno dei più semplici da affrontare con poche attenzioni quotidiane e cosmetici ultradelicati.

Nei primi mesi di vita i neonati vengono spesso colpiti da crosta lattea, un fenomeno naturale, di cui è però possibile alleviare il disagio

Quando il piccolo presenta piccole crosticine biancastre su cuoio capelluto, con ogni probabilità si tratta di crosta lattea, una manifestazione cutanea innocua che in genere scompare senza lasciare traccia nel giro di pochi mesi, ma che comunque vale la pena di trattare con attenzione perché si risolva velocemente e non crei fastidi al neonato.

Perché si forma la crosta lattea nei neonati

Così chiamata per indicare il fatto che si presenta nel lattante, è un disturbo che non ha nulla a che fare con l’alimentazione a base di solo latte del piccolo. La crosta lattea è, infatti, una forma di dermatite seborroica, cioè una malattia infiammatoria della pelle che colpisce le aree dove sono presenti in grande numero le ghiandole pilosebacee.

Si manifesta con crosticine squamose di colore dal bianco al giallastro che, quando sono piuttosto grandi, possono diventare grigio-nerastre. Le squame, presenti in prevalenza sul cuoio capelluto, possono comparire anche sul viso, in particolare su sopracciglia, fronte, mento e lati del naso. Poiché non c’è alcuna correlazione tra la comparsa della crosta lattea e il latte materno, le diete restrittive per le mamme che allattano sono del tutto inutili e sconsigliate.

Vero responsabile è il troppo sebo

La crosta lattea, il cui termine corretto è il termine corretto è dermatite seborroica infantile, è quindi dovuta a un’iperproduzione di sebo, la sostanza grassa che protegge la pelle e il cuoio capelluto.

Quello che non è ancora ben chiaro è da dove nasca il disturbo. Sicuramente entrano in gioco fattori ereditari e gli ormoni materni che, passati al feto attraverso la placenta, impiegano qualche tempo per essere smaltiti. Alcune ricerche non escludono il ruolo di un fungo, la malassezia, responsabile anche della comparsa della forfora negli adulti.

Quando compare e quanti giorni dura 

Circa il 50% dei neonati soffre di crosta lattea, che compare in genere attorno alle quattro settimane di vita e che dura fino ai 2-3 mesi: non è infettiva né contagiosa, non lascia segni sulla pelle, non fa cadere i capelli e per di più scompare da sola, senza bisogno di far nulla, entro il primo anno di vita del bambino. In ogni caso è sempre bene chiedere consiglio al pediatra che, se necessario, può prescrivere shampoo cheratolitici ( che dissolvono le cellule superficiali della cute) a base di urea oppure creme a base di idrocortisone.

Come eliminarla

Per risolvere più velocemente la crosta lattea si possono adottare alcuni semplici rimedi, partendo dall’igiene, fondamentale per evitare che nelle zone colpite dalla crosta lattea la pelle, già irritata e fragile, subisca l’attacco di microrganismi nocivi.

Ideali sono le formulazioni delicate messe a punto in maniera specifica per la pelle del bebè, con tensioattivi (le sostanze lavanti) di origine vegetale, preferibilmente arricchiti con principi attivi naturali, come la calendula dall’azione lenitiva.

Per ammorbidire le croste si può usare un batuffolo di cotone imbevuto di un olio vegetale (mandorle, cocco, jojoba, riso, borragine) oppure, se sono molto spesse, si può applicare del burro di karité o della vaselina. In alternativa si possono fare impacchi di acqua e bicarbonato prima dello shampoo.

Prima lo shampoo, poi il pettinino

È importante non volere togliere a tutti i costi le squamette, magari con metodi aggressivi ,“grattando” la cute. Meglio lavare la testa del bebè strofinandola delicatamente e poi aiutarsi con un pettinino a denti stretti dalle punte arrotondate per asportare le squame. Meglio, infine, non usare creme e oli contenenti paraffina che peggiorano la condizione delle squame.

Come togliere la crosta lattea dal viso

La crosta lattea peggiora a contatto con l’acqua e con i detergenti aggressivi che portano via la pellicola protettiva alla cute. Meglio, quindi, usare per la pulizia quotidiana un latte detergente per bebè da passare sul viso con un batuffolo di cotone.

Tenere le unghie corte

In molti casi la crosta lattea non dà prurito; in altri può provocare un lieve fastidio che spinge il bebè a grattarsi: meglio quindi tagliare spesso le unghie perché potrebbe graffiarsi e creare piccole lesioni in cui potrebbero penetrare batteri, responsabili di infezioni. Se comunque la sensazione di prurito persiste può essere utile fare impacchi con un infuso di camomilla a temperatura ambiente e applicare creme ad azione emolliente a base di estratti vegetali addolcenti e calmanti, come la camomilla, la calendula, l’avena.

Cosa succede se non si toglie?

Le manifestazioni della crosta lattea, a volte molto rilevanti da un punto di vista estetico, possono allarmare i genitori. Bisogna considerare, però, che la crosta lattea è una dermatite transitoria che si risolve da sola senza lasciare conseguenze.

È fondamentale che la mamma sia serena in modo il piccolo non risenta della sua preoccupazione.  In ogni caso la crosta lattea sparisce senza lasciare tracce. Anche i capelli non subiscono danni, né a livello della loro qualità né della crescita. In tutti i casi è importante adottare le semplici norme igieniche suggerite per evitare qualsiasi tipo di complicazione.

Come capire se è davvero crosta lattea

In alcuni casi il persistere della crosta lattea fino ai cinque-sei mesi di vita può essere la spia di altre malattie della pelle come la psoriasi e la dermatite atopica. In quest’ultimo caso i sintomi sono desquamazioni presenti su cuoio capelluto ma anche su guance, fronte, ginocchia, polsi e collo, accompagnati da arrossamenti: è quindi importante chiedere una valutazione del pediatra sul da farsi.

Può anche succedere che la crosta lattea si ripresenti o compaia per la prima volta in altre fasce di età, in genere attorno ai dodici anni. In quest’ultimo caso, si tratta di un evento normale: infatti, le ghiandole sebacee rimaste fino a quel momento silenti, con la pubertà si riattivano e questo può favorire la dermatite seborroica.

 
 
 

In breve

Un disturbo molto comune nei neonati che compare intorno alle 4 settimane di vita. Anche se spesso preoccupa tanto i genitori, la crosta lattea scompare entro il primo anno di età e può essere curata con formulazioni non aggressive e un’igiene quotidiana delicata.

 

 

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