Svezzamento
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Come deve avvenire lo svezzamento?
Lo svezzamento o divezzamento è quel passaggio fondamentale nella vita del bambino che passa da un’alimentazione a base di solo latte (materno o formulato) a una dieta solida. Il termine che meglio caratterizza lo svezzamento è gradualità. Pur essendosi molto allargate negli ultimi tempi le maglie che ingabbiavano lo svezzamento del bebè in uno schema molto rigido, la gradualità nel proporgli via via gli alimenti resta assolutamente fondamentale per poter verificare eventuali reazioni avverse, identificando subito l’alimento responsabile. Ciò non sarebbe invece possibile se, per esempio, si proponessero al piccolo più alimenti “nuovi” insieme (in ogni caso, la ricerca di quello eventualmente responsabile di un episodio avverso sarebbe più complicata e sicuramente meno immediata), oltre a sottoporre l’ancora delicato apparato digerente del piccolo a un inutile stress.Quanto tempo ci vuole per lo svezzamento?
Classicamente lo svezzamento si considera completo alla fine del primo anno di vita, perché a questa età il piccolo è di norma entrato in contatto con tutti i principali alimenti (fatto salvo rare eccezioni valide per tutti i bambini e/o indicazioni fornite dal pediatra riguardo il singolo bambino, se per esempio risultasse soggetto a una qualche forma di allergia o intolleranza alimentare). Fatta questa premessa, ogni bambino è un caso a sé: ci sono quelli che a ogni cibo nuovo proposto spalancano la bocca senza problemi e altri più riottosi ad accettare le novità. È difficile, quindi, fare una stima e dare dei tempi validi per tutti. Certo è che la fase dello svezzamento – così come qualsiasi altra che comporta un cambiamento nella vita del bambino – richiede molta pazienza da parte dei genitori che non devono né spazientirsi né demoralizzarsi per eventuali rifiuti di questa o quella pappa da parte del piccolo.Cosa fare quando il bambino nello svezzamento rifiuta le pappe?
La parola magica è: pazienza. Tanti sono i motivi che possono portare il bambino a rifiutare le pappe: il sapore dei cibi, diverso da quello classicamente dolce del latte. In questo caso si consiglia di proporre al bimbo prima le pappe lattee, più dolci, e di passare in un secondo momento a quelle salate, come la crema di riso e di mais e tapioca. Un’altra ragione spesso all’origine del rifiuto della pappa da parte del bebè è legata all’uso del cucchiaino, uno strumento da lui visto con ostilità se paragonato al caldo e morbido seno dalla mamma. L’approccio al cucchiaino è un momento molto delicato per il piccolo, anche – e soprattutto – da un punto di vista psicologico, perché simboleggia il distacco dalla mamma. Non bisogna perciò irritarsi né spazientirsi. Piuttosto può essere opportuno, ancora prima di iniziare lo svezzamento vero e proprio, cominciare a fare familiarizzare il piccolo con il cucchiaino, proponendoglielo a mo’ di gioco, in modo che quando in seguito dovrà servirsene per mangiare, sarà più propenso ad accettarlo senza fare troppi capricci. È comunque sempre consigliabile utilizzare per le prime pappe del bebè le apposite posatine in silicone, più morbide a contatto con la bocca rispetto ai tradizionali cucchiaini in plastica o metallo.Come capire se iniziare lo svezzamento?
La premessa fondamentale è che il latte materno è l’alimento ideale per il neonato. L’Organizzazione mondiale della sanità, infatti, raccomanda l’allattamento materno esclusivo al seno fino ai 6 mesi di vita, mentre non c’è un limite alle poppate anche a svezzamento avviato, purché gradite da mamma e bimbo. A partire dai 6 mesi di vita è opportuno avviare lo svezzamento per garantire al piccolo tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere e che il solo latte materno non è più in grado di fornire in maniera soddisfacente. Volendo abituare il piccolo all’uso del cucchiaino, si può però cominciare a offrirgli qualche piccolo assaggio di frutta omogeneizzata già verso i 4 mesi. Mentre è controindicato proporre al bebè cibi solidi prima di questa età perché il bambino non è ancora in grado di deglutire i cibi solidi e il suo apparato digerente non è abbastanza maturo per digerire alimenti diversi dal latte. Ma come capire se il piccolo è pronto a iniziare lo svezzamento? Basta osservarlo. Se il piccolo mostra interesse verso quanto c’è nei piatti di mamma e papà, allunga le manine, cerca di portarsi il cibo alla bocca o anche solo spalanca la bocca e batte le manine con entusiasmo alla vista del cibo…beh, non ci sono dubbi: l’avventura può avere inizio. Mamma e papà devono però esserne pienamente consapevoli: non sarà un percorso in discesa! Anche il piccolo più curioso ed entusiasta potrà attraversare dei momenti critici, rifiutare la pappa e volere null’altro che il seno materno. È del tutto normale e non bisogna scoraggiarsi. Fa parte del percorso di crescita del bambino, fatto di alti e bassi.Quali sono i primi alimenti per lo svezzamento?
Premesso che le rigidità che contraddistinguevano l’avvio e in generale tutto l’iter dello svezzamento si sono parecchio ammorbidite secondo le ultime indicazioni scientifiche, la regola della gradualità resta un pilastro fondamentale, dando la precedenza ad alimenti che siano meno a rischio di reazioni allergiche. Ogni nuovo alimento va inserito nella dieta del bimbo a intervalli di 2-4 giorni. Fermo restando che prima di introdurre un nuovo alimento nella dieta del bambino, occorre sempre consultarsi con il proprio pediatra, ecco quali sono i cibi più adatti all’inizio della svezzamento: frutta: mela, pera, banana verdura: patate, carote, erbette, zucchine e lattuga cereali: crema di riso, di mais e tapioca, semolino, pastina, biscotti per l’infanzia formaggio e latticini: formaggio stagionato tipo grana, crescenza, ricotta, yogurt carne: agnello, coniglio, manzo, pollo, tacchino, vitello, prosciutto cotto magroCome capire se un bambino è allergico a qualcosa nello svezzamento?
Le allergie alimentari possono causare reazioni avverse di vario tipo. Il sintomo più comune è il gonfiore della lingua e delle mucose della bocca. L’allergia a un cibo può provocare anche dolori addominali e diarrea, in genere poche ore dopo l’ingestione dell’alimento responsabile. Oltre ai disturbi gastrointestinali, possono inoltre comparire asma, con colpi di tosse secca e fastidiosa e sensazione di mancanza d’aria e respiro sibilante, manifestazioni cutanee come l’orticaria, ossia arrossamento, prurito e comparsa di ponfi sulla pelle. In caso di reazione allergica grave, può verificarsi anche uno shock anafilattico con aumento della frequenza respiratoria, tachicardia, difficoltà a respirare e calo della pressione arteriosa. In questo caso occorre recarsi al più presto al Pronto soccorso.Quali sono i cibi più allergizzanti?
I cibi allergizzanti cui il neonato rischia di essere esposto sono quelli contenenti glutine (una proteina presente in molti cereali), il latte vaccino (motivo per cui se ne sconsiglia l’introduzione prima di uno-due anni di vita), il pesce, l’uovo, il pomodoro, gli agrumi e il miele. Altri sono poi gli alimenti considerati più a rischio di allergia, ma di norma sono comunque esclusi dalla dieta del bambino durante lo svezzamento, come per esempio, i molluschi, i crostacei, le arachidi e la frutta secca.Che differenza c’è tra autosvezzamento e svezzamento?
Tra le due pratiche esiste un po’ la stessa differenza che c’è tra l’allattattamento a orari rigidi (con un preciso scadenzario orario delle poppate) e quello a richiesta, quando è il bebè a manifestare la volontà di attaccarsi al seno e succhiare il latte. Lo svezzamento (inteso come tradizionale), consiste appunto nell’introduzione a partire dal 4°-6° mese di vita del piccolo di alimenti solidi, seguendo un ordine prestabilito in base al cosiddetto calendario dello svezzamento. Con l’autosvezzamento (definito più propriamente alimentazione complementare a richiesta), invece, si lascia libertà al bambino di avvicinarsi ai cibi che mangiano mamma e papà, con l’accortezza evidente – in quest’ultimo caso – che i genitori stessi seguano una dieta sana. A cura di Elisa Carcano – 28 aprile 20224-6 MESI
Prima pappa Il brodo vegetale è alla base della prima pappa, in quanto rappresenta il modo migliore per permettere alle vitamine e ai sali minerali dispersi nell’acqua di cottura di essere riutilizzati e assimilati dall’organismo del bimbo » Condimenti L’olio per le pappe del bimbo è da preferire l’olio extravergine di oliva, perché è ottenuto dalla prima spremitura delle olive con tecniche meccaniche e non attraverso procedimenti chimici » Schema pasti Lo schema dello svezzamento Ricette Le ricette per il tuo bambino Comportamento Le regole fondamentali di comportamento a tavola Consigli Come superare la prova della pappa6-8 MESI
Prima pappa più ricca Le verdure sono una fonte di vitamine e minerali molto importanti per la crescita del piccolo. Per questo è bene inserirle fin da subito nella sua alimentazione, seguendo il calendario di introduzione indicato dal pediatra. » Seconda pappa In questa fase dello svezzamento il bebè è pronto per l’inserimento della seconda pappa, che sostituirà la poppata della sera. » Schema pasti Lo schema dello svezzamento Ricette Le ricette per il tuo bambino Comportamento Le regole fondamentali di comportamento a tavola Consigli Come superare la prova della pappa8-10 MESI
Primi assaggi di pesce Il pesce è un alimento fondamentale nello svezzamento del piccolo: non solo è, al pari della carne, una fonte preziosa di sostanze nutrienti, ma, a differenza della carne, è facilmente digeribile e masticabile dal piccolo, perché contiene una quantità ridotta di tessuto connettivo (quello che tiene unite le fasce muscolari). » Schema pasti Lo schema dello svezzamento Ricette Le ricette per il tuo bambino Comportamento Le regole fondamentali di comportamento a tavola Consigli Come superare la prova della pappa10-12 MESI
Pasto completo Soprattutto dopo i 10 mesi, aumenta il fabbisogno nutrizionale del piccolo e è necessario integrare la sua dieta via via con altri alimenti, sempre seguendo il calendario dello svezzamento indicato dal pediatra. » Schema pasti Lo schema dello svezzamento Ricette Le ricette per il tuo bambino Comportamento Le regole fondamentali di comportamento a tavola Consigli Come superare la prova della pappa12-18 MESI
Mangia come i grandi A partire da quest’età l’alimentazione del bambino diventa gradualmente sempre più simile a quella degli adulti. » Schema pasti Lo schema dello svezzamento Ricette Le ricette per il tuo bambino Comportamento Le regole fondamentali di comportamento a tavola Consigli Come superare la prova della pappaQUALI CIBI AL BAMBINO?
CALENDARIO SVEZZAMENTO
dal 4°-6° mesemela, pera, banana dall’8°-9° mese
prugna, albicocca, uva,pesca, kiwidal 12° mese
agrumi dal 18°-24° mese
fragole, ciliegie, frutta secca dal 4°-6° mese
patate, carote, erbette, zucchine,lattuga dal 7°-8° mese
fagiolini, finocchi, spinaci, zucca dall’8°- 9° mese
asparagi, cavoli, verze,carciofi dal 10°-12° mese
cipolla, pomodori dal 4°-6° mese
mela, pera, banana dall’8°-9° mese
prugna, albicocca, uva,pesca, kiwidal 12° mese
agrumi dal 18°-24° mese
fragole, ciliegie, frutta secca dal 4°-6° mese
patate, carote, erbette, zucchine,lattuga dal 7°-8° mese
fagiolini, finocchi, spinaci, zucca dall’8°- 9° mese
asparagi, cavoli, verze,carciofi dal 10°-12° mese
cipolla, pomodori dal 4°-6° mese
mela, pera, banana dall’8°-9° mese
prugna, albicocca, uva,pesca, kiwidal 12° mese
agrumi dal 18°-24° mese
fragole, ciliegie, frutta secca dal 4°-6° mese
patate, carote, erbette, zucchine,lattuga dal 7°-8° mese
fagiolini, finocchi, spinaci, zucca dall’8°- 9° mese
asparagi, cavoli, verze,carciofi dal 10°-12° mese
cipolla, pomodori dal 4°-6° mese
mela, pera, banana dall’8°-9° mese
prugna, albicocca, uva,pesca, kiwidal
PRODOTTI PER L’INFANZIA
Acqua minerale Omogeneizzati Liofilizzati Creme di cereali Succhi e nettari Formaggini Yogurt Pastina BiscottiFonti / Bibliografia
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