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Gli esami preconcezionali sono quelli da fare prima di decidere di avere un bambino. Hanno lo scopo di evidenziare eventuali malattie che possano compromettere la gestazione o il benessere del feto. Spesso si tratta, infatti, di disturbi curabili prima del concepimento.
Gli esami preconcezionali permettono di rivelare se uno dei partner è portatore di particolari malattie ereditarie, come, per esempio, l’anemia mediterranea o altre malattie del sangue. Per questo alcuni sono consigliati solo alla donna, altri solo all’uomo, altri solo alla coppia
Sono gratuiti
In Italia, per legge le visite specialistiche e gli esami di laboratorio essenziali da effettuarsi nel periodo preconcezionale sono gratuiti se effettuati nei modi e nei tempi richiesti dallo stesso decreto.
Gruppo sanguigno e fattore Rh
Tramite un esame del sangue si individua il gruppo sanguigno di entrambi i partner (A,B,0, e AB) e si scopre se vi possano essere incompatibilità tra il sangue della mamma e quello del feto. In caso in cui la futura mamma appartenga al gruppo sanguigno 0+ e il compagno a uno differente, il bimbo potrebbe soffrire di ittero da incompatibilità AB0, un disturbo lieve che si manifesta alla nascita, facilmente risolvibile. Inoltre, questo esame permette di individuare se mamma e papà sono Rh positivo o negativo. Sulla superficie dei globuli rossi, infatti, è presente una sostanza (il fattore Rh). Se la donna ne è priva (Rh-) e il compagno dotato (Rh+), c’è la possibilità che il bimbo sia Rh+ come il padre, quindi diverso dalla madre. Se vi è commistione di sangue tra i due, la madre può sviluppare degli anticorpi (sostanze di difesa) che vanno a distruggere i globuli rossi del bambino. In realtà, il problema non si pone in genere con il primo figlio, perché è difficile che entrino in contatto i due tipi di sangue, ma con le gravidanze successive. In ogni caso, alla donna con Rh- è comunque prescritto, gratuitamente, un esame, il test di Coombs, per verificare che non sia già entrata in contatto con il sangue Rh+, in seguito, per esempio, a trasfusioni.
Test per la sifilide
Serve per individuare la presenza dell’infezione da sifilide, una malattia a trasmissione sessuale provocata dal batterio Treponema pallidum, che se non viene curata può creare seri problemi al nascituro. Se il test è positivo, sono necessari altri esami specifici.
Test contro l’Hiv
Serve a individuare se nel sangue dei partner vi sia la presenza del virus dell’Aids (Sindrome da immunodeficienza acquisita). L’organismo affetto da questa malattia non è in grato di difendersi dall’attacco dei microrganismi nocivi. Se uno dei due partner o entrambi risultano sieropositivi, sarà il medico a indicare gli ulteriori esami da fare o il comportamento da assumere al fine di ridurre il più possibile la trasmissione del virus al bambino.