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Le donne che seguono la dieta mediterranea nei sei mesi precedenti il trattamento di fecondazione assistita hanno una possibilità maggiore di concepimento. Uno studio dell’Università Harokopio di Atene ha, infatti, scoperto che le donne che mangiano più verdure fresche, frutta, cereali integrali, legumi, pesce e olio d’oliva e meno carne rossa, hanno fino al 65-68% di probabilità di successo in più.
Gli effetti diminuiscono con l’età
I ricercatori greci hanno valutato la dieta di 244 donne nel momento in cui hanno iniziato il primo trattamento di fecondazione assistita, assegnando loro un punteggio alto in caso di maggiore aderenza alla dieta mediterranea. Rispetto alle 86 donne nel gruppo con punteggio più alto, le 79 donne nel gruppo con punteggio più basso avevano tassi di gravidanza (29% contro il 50%) e di nati vivi (26,6% contro 48,8%) più bassi. Se avevano meno di 35 anni, ogni miglioramento di cinque punti nel punteggio era legato a una probabilità circa di 2,7 volte superiore di ottenere un figlio. Mentre maggiore era l’età, minore è risultata l’associazione, perché altri cambiamenti ormonali possono mascherare le influenze di fattori ambientali come la dieta.
I cibi amici della fertilità
Come ricordato anche dagli esperti della Sismer (Società italiana studi di medicina della riproduzione) in occasione dell’ultimo congresso nazionale sulla fecondazione assistita, occorre prestare attenzione all’alimentazione per aumentare il tasso di fertilità. La dieta mediterranea si conferma il regime alimentare migliore, se seguito in maniera equilibrata e bilanciata, proseguono gli specialisti, che spiegano come alcuni alimenti, in via indiretta, possono migliorare le performance della fertilità: dalle verdure ai broccoli, tutto ciò che è antiossidante permette migliori risultati. Gli esperti ribadiscono che, nonostante quello che si legge spesso sul web, non ci sono alimenti “miracolosi” che stimolano la fertilità. Tuttavia, un’attenzione nei confronti del mangiar bene può comunque influenzarla positivamente.