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Sotto accusa non solo alimentazione sbilanciata ed eccesso di consumo di zuccheri e grassi, ma anche la mancanza di attività fisica. Se in Europa è sovrappeso un bambino su tre, in Italia il fenomeno è in crescita, con la percentuale di bambini e adolescenti obesi aumentata di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975.
Il rapporto Unicef
È quanto scritto nel rapporto dell’Unicef “Diamogli peso. L’impegno dell’Unicef per combattere la malnutrizione”, dove si parla di una quota di bambini sedentari nel nostro Paese molto alta nella fascia di età 3-5 anni (48,8%) che diminuisce nelle fasce di età successive, ma che tra i 18-19 anni (20,8%) inizia a risalire e a mantenersi alta, aprendo in molti casi la strada a sovrappeso e obesità. “Attraverso questo rapporto – spiega Francesco Samengo, presidente dell’Unicef Italia – vogliamo mettere in luce il problema dell’obesità infantile, che sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia”.
Un problema (anche) dei Paesi ricchi
Quando si parla di malnutrizione, spiega Samengo, il nostro immaginario ci porta a pensare a situazioni legate ai Paesi più poveri: malnutrizione, però, non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Attraverso la pubblicazione di questo rapporto, spiega il presidente di Unicef Italia, “vogliamo sottolineare anche altri due aspetti legati alla cattiva alimentazione, in particolare nel nostro Paese. Il primo è quello della sicurezza alimentare: in Italia i bambini che vivono nei nuclei familiari più poveri non hanno accesso a fonti di cibo sicure e sufficienti. Il secondo è quello dei disordini alimentari”.
I disturbi alimentari
Il rapporto dell’Unicef evidenzia che a livello internazionale, tra i 9 e i 14 anni, il 7% dei ragazzi e il 13% delle ragazze presenta questi disturbi che si manifestano in particolare nei Paesi industrializzati e ad alto reddito. Che vanno a concatenarsi con altre problematiche, molto delicate soprattutto data la fascia d’età: “I disordini alimentari – conclude Samengo – portano alla luce una forma crescente di disagio tra gli adolescenti e prestano il fianco a una serie di altre problematiche, tra cui quella del bullismo legato all’immagine fisica”.