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La dipendenza dalle sigarette è molto più difficile da scardinare se si inizia a fumare nell’età della pre-adolescenza. L’Italia purtroppo registra il primato europeo “under 18”: il 37% dei sedicenni ha già fumato, quasi il doppio della media europea. Nell’ottica di prevenzione, sono state pubblicate dal Canadian Medical Association Journal specifiche Linee guida anti-fumo.
La prevenzione più efficace inizia dall’infanzia
Già durante la prima infanzia educare i bambini a percepire la pericolosità del fumo è un buon deterrente per scongiurare la dipendenza da adulti. Secondo le Linee guida canadesi sarebbe opportuno che anche il pediatra si occupasse di questo aspetto, indagando l’esposizione dei bimbi al fumo sia in casa sia fuori.
Quando si comincia
Secondo le statistiche, la prima sigaretta si fuma durante la scuola media, ma è alle superiori che il fumo diventa una vera e propria abitudine e la percentuale di fumatori aumenta vertiginosamente. Nonostante sia difficile far desistere i ragazzi dal fumare, condannare le sigarette a scuola, a casa e nei luoghi che frequentano è di vitale importanza, anche se il messaggio potrebbe non essere recepito nell’immediato.
Le migliori strategie anti-fumo
Tra le strategie per convincere i giovani fumatori a rinunciare al vizio, secondo le Linee guida, particolarmente efficace risulta “il gruppo dei pari”: ossia formare un gruppo di ragazzi virtuosi affinché educhino i coetanei fumatori. Questo perché è più facile che il messaggio venga accettato da altri ragazzi rispetto ai tentativi degli insegnanti, percepiti più come ordini da trasgredire. Un altro modo per scoraggiare il fumo negli adolescenti è evidenziarne i lati negativi che danneggiano l’estetica, come alito cattivo e denti gialli. Paradossalmente queste conseguenze, nei giovanissimi, vengono temute più della “lontana” prospettiva di un tumore o di un infarto.