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Gruppo di conoscenze più ampio, ma legami di amicizia più deboli e competizione in aumento. Gli adolescenti di oggi hanno un gruppo di amici più numeroso rispetto a pochi anni fa, ma all’interno del gruppo la sensazione che ciascun membro prova non è più quella di un “porto sicuro”: il gruppo di conoscenze si è allargato, portando con sé indebolimento dei legami di amicizia, livellamento degli affetti e aumento della competizione.
2.000 ragazzini delle medie
È quanto emerge da un’indagine realizzata dalla Società italiana di medicina dell’adolescenza (Sima) e dall’Associazione no-profit Laboratorio Adolescenza su campione nazionale di quasi 2.000 studenti di terza media.
Più amici ma…
I dati raccolti dai ricercatori, confrontati con quelli di un’indagine simile condotta nel 2012, hanno messo in evidenza la tendenza degli adolescenti di oggi a frequentare gruppi numerosi di coetanei anziché gruppi ristretti. Dallo studio emerge anche che è in crescita la percentuale dei ragazzi che dichiarano di fare cose che non vorrebbero per adeguarsi alle decisioni del gruppo.
… legami più conflittuali
Rispetto ai dati del 2012, emergono le difficoltà dei nostri ragazzi a relazionarsi con i coetanei e risultano in aumento dinamiche quali sentirsi spesso a disagio, fare costantemente confronti con gli altri, essere spesso condizionati dal gruppo, sentirsi traditi dagli amici. Come spiega Carlo Buzzi, ordinario di sociologia all’Università di Trento e referente per l’area sociologica di Laboratorio Adolescenza, “il gruppo dei pari sta perdendo la sua preziosa connotazione di “porto sicuro” per diventare un luogo competitivo, nel quale ci si deve confrontare e difendere”.
Rischio cyberbullismo
Uno scenario così definito, spiegano i ricercatori, è strettamente connesso a un uso massiccio da parte degli adolescenti dei social network, che tendono ad appiattire le relazioni e i legami. E proprio il collegamento tra i comportamenti riguardanti la socialità reale e quella virtuale è un elemento su cui c’è molto – e molto ci sarà in futuro – da riflettere, spiega Piernicola Garofalo, presidente della Società italiana di medicina dell’adolescenza, dal momento che “i ragazzi e le ragazze che mostrano di avere maggiori difficoltà a inserirsi all’interno del gruppo non solo usano i social network in modo più massiccio degli altri alla ricerca di una socialità “altra”, ma sono anche quelli più esposti a rischi come il cyberbullismo (30% contro 17%)”.