Emicrania: un nuovo farmaco dimezzerà gli attacchi

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 19/07/2019 Aggiornato il 19/07/2019

Avviato l’iter di registrazione nel nostro Paese per il farmaco con una nuova molecola che migliorerà la vita di chi soffre di emicrania

Emicrania: un nuovo farmaco dimezzerà gli attacchi

Approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), presto arriverà anche in Italia un nuovo farmaco in grado di ottenere una significativa riduzione, fino al dimezzamento, del numero di attacchi mensili di emicrania.

Il test di efficacia

Per testarne l’efficacia, è stato condotto uno studio su circa 800 pazienti con emicrania cronica (più di 15 episodi mensili) o episodica (meno di 15). In passato, ognuno di loro aveva provato, senza successo, a trattare il mal di testa con altri farmaci comunemente impiegati per la prevenzione degli attacchi, ma non sviluppati ad hoc per questo scopo, come i betabloccanti, gli anticonvulsivanti, i calcioantagonisti e gli antidepressivi. Tutti i pazienti che hanno preso parte allo studio sono stati trattati col nuovo farmaco per 12 settimane.

Risultati incoraggianti

I risultati che dimostrano l’efficacia del nuovo anticorpo monoclonale umanizzato (anti-CGRP) sono stati presentati nel corso del recente congresso della European Headache Federation. Il farmaco può essere somministrato una volta al mese o trimestralmente tramite iniezione sottocutanea. Da un ulteriore studio a lungo termine, anche questo presentato al congresso, è emerso che c’è stata in media una riduzione di oltre 6 giorni di emicrania al mese. In particolare, il 60% dei pazienti con emicrania, sia cronica sia episodica, nell’ultimo mese di trattamento, presentava una riduzione del 50% dei giorni con emicrania mensili. Sono stati anche valutati gli esiti relativi alla compromissione fisica dei pazienti e alla loro capacità di partecipare alle attività quotidiane: in entrambi i casi c’è stato un miglioramento. 

Anche i bambini soffrono di mal di testa

I giovani non vengono di certo risparmiati: il 40% soffre di cefalee, compresi i più piccoli. Il 10% dei bambini soffre addirittura di emicrania, la forma più grave di mal di testa. La malattia emicranica va considerata una vera patologia: i sintomi sono gravi e invalidanti e i pazienti non riescono a vivere serenamente per la costante paura che arrivi un nuovo attacco.

 

 

 
 
 

Da sapere!

l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato l’emicrania come la malattia che causa maggiore disabilità fra i 20 e i 50 anni, in particolar modo tra le donne, che ne sono colpite tre volte di più degli uomini. 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Secrezioni vaginali abbondanti a sei mesi dal parto: cosa segnalano?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La comparsa di perdite trasparenti, prive di odore e non associate a particolari sintomi potrebbe essere espressione della ripresa dell'attività ovarica. Ma per avere la certezza che non si tratti di altro è meglio effettuare un controllo.   »

Gemelli: perché sono diversi?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Se i gemelli sono dizigoti è normale che abbiano un aspetto differente, anche per quanto riguarda il colore di occhi e capelli. Questo perché, a differenza dei gemelli monozigoti, non condividono un identico patrimonio genetico.   »

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Fai la tua domanda agli specialisti
Le notifiche push sono disabilitate in questo browser