Argomenti trattati
Si allunga sempre di più l’elenco delle conseguenze negative che il fumo passivo può provocare alla salute. L’ultima voce che va a infoltire una lista già ben nutrita è costituita dal diabete di tipo 2. Dopo che alcuni studi hanno dimostrato il legame con il diabete di tipo 1, una nuova metanalisi condotta da un team di ricercatori statunitensi e cinesi, dell’Università di Harvard e della Huazhong University of Science and Technology, e pubblicata sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology medical journal, ha dimostrato, infatti, che il fumo passivo può aumentare anche il rischio di diabete di tipo 2.
Che cos’è il diabete
Il diabete è una malattia cronica in cui sono presenti un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue (la cosiddetta “glicemia”) e altre alterazioni nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Alla base c’è un difetto di produzione o di efficacia dell’insulina, l’ormone che regola l’ingresso e l’utilizzo del glucosio nelle cellule. Gli esperti ne distinguono due tipi principali. Il più diffuso è il diabete di tipo 2, che dipende dalla cosiddetta “insulino – resistenza”: il pancreas continua a produrre insulina, anche se spesso in scarse quantità, ma il corpo non riesce a utilizzare l’ormone poiché le cellule bersaglio dimostrano un’inconsueta resistenza. È più comune nei soggetti obesi di età superiore ai 40-50 anni, anche se oggi non risparmia nemmeno bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi.
Un ampio studio
La metanalisi sono ricerche che combinano i risultati di vari studi clinici e, con appositi metodi statistici, producono risultati “riassuntivi”. Questa ha preso in esame 88 ricerche che hanno indagato il rapporto fra fumo passivo e diabete di tipo 2. In totale, esse hanno coinvolto più di 6 milioni di persone. Analizzando tutti i risultati emersi e i dati raccolti, gli autori hanno scoperto che i non fumatori che però sono esposti al fumo di altri soggetti presentano un rischio maggiore rispetto alla media di sviluppare la malattia. Più precisamente, si è visto che l’esposizione continua al fumo, per esempio in casa o nei luoghi di lavoro, innalza del 22% le probabilità di sviluppare diabete di tipo 2. Nei fumatori questa percentuale si eleva al 37%.
Meglio dire addio alle sigarette
Gli studiosi hanno concluso che ora c’è un motivo in più per rinunciare alle sigarette e per fare il possibile per evitare il fumo passivo. “Considerando la prevalenza dei fumatori rispetto ai non fumatori in tanti Paesi del mondo e la crescita del problema del diabete in tutto il mondo, la riduzione dell’uso del tabacco deve essere una priorità delle politiche sanitarie pubbliche, che potrebbe anche potenzialmente contribuire alla prevenzione e al controllo del diabete” hanno concluso gli autori.