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Il Covid-19 lascia strascichi anche dopo la guarigione. A rivelarlo è uno studio del Policlinico di Milano, che evidenzia le conseguenze del virus sull’intestino dei pazienti nel lungo periodo. Tra i disturbi gastrointestinali più diffusi: astenia e dissenteria, che possono durare anche diversi mesi.
Tra gli effetti del Long Covid
Si chiama sindrome da Long Covid e, superata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, è sempre più sotto la lente di osservazione dei medici. Che il Covid-19 avesse una natura multisistemica è cosa nota fin dalla prima ondata. Il virus, infatti, non attacca solo i polmoni, bensì diversi organi, tra cui il sistema nervoso, il fegato, il cuore, il pancreas, le articolazioni e la pelle.
I risultati dello studio italiano
A corroborare la tesi del Long Covid c’è ora anche uno studio del Policlinico di Milano pubblicato sulla prestigiosa rivista Neurogastroenterology and Motility che tranquillizza in merito alla lieve entità dei problemi, ma mette in guardia circa la persistenza di disturbi gastrointestinali anche a mesi di distanza dalla guarigione.
Disturbi del 30-40% dei casi
Condotto dalla squadra di Maurizio Vecchi, professore ordinario e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’spparato digerente – Università degli Studi di Milano, e del dottor Guido Basilisco dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, lo studio ha preso in esame 164 pazienti affetti da Covid-19 a 5 mesi di distanza dall’infezione, rilevando come nel 30-40% dei casi si presentassero ancora disturbi gastrointestinali.
Dopo i riscontri di Long Covid risalenti all’anno scorso, si è voluto approfondire l’argomento indagando l’andamento nel tempo nel tempo di questi sintomi. Una tematica importante, visto che, spesso, dopo infezioni batteriche, alcuni di questi disturbi tendono a cronicizzare, anche per anni, talvolta affiancati da sintomi extraintestinali (mal di schiena, mal di testa, debolezza) non spiegati da una specifica alterazione organica, questi ultimi definiti come “somatoformi”.
Due nature, una stessa origine
Come spiega il dottor Basilisco, si voleva capire se i sintomi gastroenterici che caratterizzano le malattie funzionali gastrointestinali e i sintomi somatoformi, potessero essere presenti a mesi dall’infezione da Covid-19. La conferma suggerisce come le due tipologie di sintomi possano avere un’origine biologica comune.