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Il nostro Paese è tra i primi in Europa per quanto riguarda l’utilizzo di antibiotici, superato solo da Belgio, Francia, Cipro, Romania e Grecia. L’80% degli antibiotici è impiegato nell’ambito della medicina generale, privilegiando le fasce di età “a rischio”, dalla nascita ai 5 anni e dopo i 65 anni. Purtroppo, nel 50% dei casi gli antibiotici sono assunti in modo scorretto. Questo abuso ha portato allo sviluppo dei cosiddetti “super batteri”, ovvero microorganismi resistenti agli antibiotici.
Allarme super-batteri
Il principale problema legato ai super batteri è la diffusione di una vera e propria endemia. Per questo motivo, i principali organi deputati alla sanità pubblica si sono attivati a livello ospedaliero e residenziale. Entro la fine della primavera, infatti, sarà stilato un piano di controllo sulla gestione degli antibiotici. A questo proposito, durante il 6° congresso Amit (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali), oltre trecento specialisti da tutta Italia e dall’estero hanno assistito alle relazioni di personalità di spicco nel panorama scientifico internazionale. Durante il congresso sono stati presentati i provvedimenti riguardo l’utilizzo degli antibiotici, che saranno inviati per discussione e approvazione alla conferenza Stato-Regioni. Una volta dato il benestare, la proposta di legge arriverà al Ministero della Salute, per trasformarsi in decreto legge.
Regola numero uno: lavarsi le mani
Durante il congresso è emersa l’importanza di una semplice ma fondamentale precauzione per limitare i contagi e la proliferazione di batteri: lavarsi le mani. Sempre per limitare l’assunzione anche indiretta di antibiotici, particolare attenzione dovrebbe essere impiegata negli allevamenti avicoli, che purtroppo fanno un impiego massiccio di antibiotici, sviluppando così multiresistenze e infezioni che possono nuocere all’uomo. Inoltre, come sottolinea Marco Tinelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive e Tropicali – Azienda Ospedaliera di Lodi e segretario nazionale Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali, occorrerebbe informare la popolazione su come somministrare gli antibiotici e quando utilizzarli, partendo dalle scuole primarie, come avviene nei Paesi nordici.
Da sapere!
In Italia, secondo il Rapporto OsMed sull’uso dei farmaci antibiotici del 2009, le regioni meno virtuose sono Campania, Calabria e Sicilia, mentre il consumo più basso di antibiotici si registra nel Friuli Venezia Giulia.