Con il termine emorroidi si intende la dilatazione anomala delle vene interne ai cuscinetti di tessuto che ricoprono la parte inferiore del retto e che svolgono la funzione di chiudere del tutto l’orifizio anale facilitando la continenza delle feci. La comparsa di questo disturbo, contraddistinto da una forte componente famigliare, è favorita da mutamenti che l’organismo della futura mamma subisce nel corso della gravidanza e per questo motivo è piuttosto frequente nell’arco dei nove mesi. Ecco come curare le emorroidi post parto con i consigli della dottoressa Daniela Fantini, ginecologa presso il consultorio Cemp di Milano.
La formazione delle emorroidi nei 9 mesi ha tante cause:
- la produzione di progesterone, un ormone che, determinando un effetto rilassante sui muscoli e i tessuti, finisce per ridurre anche la tonicità delle pareti venose;
- l’aumento del pancione che, soprattutto dal 6°-7° mese, rende più difficoltoso il reflusso del sangue al cuore (ritorno venoso), provocandone il ristagno anche nelle vene della zona del retto;
- la pressione dell’utero ingrossato sull’intestino che, rallentando il transito delle feci al suo interno, favorisce la stitichezza: l’indurimento delle feci che ne deriva rende il loro passaggio irritante per l’area e le intense spinte necessarie per espellerle aumentano la pressione sulle vene dell’ano favorendo ulteriormente la comparsa di emorroidi.
Una crisi emorroidaria acuta può infine evidenziarsi anche nel corso della fase espulsiva del parto per effetto della pressione esercitata sulle vene dell’ano dalle spinte effettuate dalla donna per far fuoriuscire il bebè dal canale del parto.
Nella maggior parte dei casi le emorroidi che si sono formate durante la gravidanza o durante il parto scompaiono nell’arco di qualche settimana dopo la nascita del bambino, soprattutto se la neomamma mette in atto alcuni accorgimenti mirati a favorire l’evacuazione. In circa un quarto dei casi, tuttavia, il disturbo tende a persistere anche per qualche mese, determinando un significativo disagio in una fase di recupero già delicata per l’organismo femminile.
In particolare, i sintomi più fastidiosi sono rappresentati da prurito, bruciore, dolore, difficoltà e dolore nell’evacuazione e sanguinamento rettale.
Al fine di facilitare la scomparsa delle emorroidi dopo il parto è anzitutto consigliabile:
- seguire una dieta ricca di fibre e liquidi che stimolino la motilità intestinale rendendo le feci più morbide. Particolarmente consigliati sono: frutta, verdura, legumi (come piselli e fagioli) e cereali integrali (anche sotto forma di pasta e pane);
- bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno per aumentare la morbidezza delle feci, facilitandone l’espulsione e riducendo l’irritazione del canale anale;
-
– praticare ogni giorno un’attività motoria non troppo stancante (per esempio una passeggiata di mezz’ora) al fine di favorire la circolazione sanguigna e di stimolare ulteriormente la motilità dell’intestino.
Per alleviare il fastidio delle emorroidi, sono molto efficaci i semicupi (immersione della parte dolorante in una bacinella di acqua tiepida per una ventina di minuti). In caso di sintomi molto intensi, il medico potrebbe prescrivere l’applicazione di pomate a uso topico, evitando quelle contenenti componenti che, passando nel latte, potrebbero far male al bambino se la mamma allatta al seno.
Fonti / Bibliografia
- Insufficienza venosa, attività fisica per contrastarla - HumanitasGambe e piedi gonfi? Se insorgono soprattutto a fine giornata e con l’inizio dei primi caldi estivi potrebbero essere il segnale della presenza di insufficienza venosa. Come ci spiega la dottoressa Elisa Casabianca, chirurgo vascolare in Humanitas, alla base dei sintomi vi è un ristagno del sangue nelle vene delle gambe, ciò determina un rilascio […]