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Che il pomodoro sia un alimento estremamente benefico per il nostro organismo è risaputo da tempo. Ora arriva la conferma che anche la salsa di pomodoro cotta fa bene, soprattutto all’intestino. A dirlo una ricerca condotta da un’équipe di studiosi spagnoli dell’Universitat Politècnica de València, pubblicata sul Journal of Functional Foods.
Un cibo altamente benefico
Il pomodoro è molto apprezzato dai medici perché è ricchissimo di licopene, una sostanza dalle molteplici qualità, utile per combattere l’invecchiamento e anche nella lotta a diversi tipi di tumore. Ma non solo. Secondo un recente studio, il licopene funzionerebbe sulla pelle come una crema solare a bassa protezione, conferendole un altissimo grado di protezione nei confronti dei raggi Uv. Il licopene sembra aumentare anche i livelli di procollagene, una molecola che aiuta la cute a mantenere le proprie strutture e, dunque, a ritardare il processo di degenerazione.
Come agisce nei confronti dell’intestino
Gli studiosi spagnoli hanno cercato di esaminare il legame che esiste fra licopene e altri antiossidanti contenuti nel pomodoro, come i composti fenolici, e il probiotico L. reuteri, battere vivo protettivo che ha la funzione di riequilibrare il microbiota intestinale, accrescendo la popolazione dei batteri buoni e ridimensionando quella dei batteri cattivi. Hanno così condotto una serie di esperimenti, durante i quali hanno scoperto che le sostanze presenti nella salsa di pomodoro proteggono il ceppo probiotico e gli consentono di non perdere la sua vitalità durante il processo digestivo. Non solo: hanno anche osservato che gli effetti sono maggiori se la salsa è cotta invece che cruda. “Abbiamo valutato la vitalità del ceppo probiotico lungo il processo digestivo singolarmente e la presenza di antiossidanti da fonti vegetali, nonché l’impatto sui cambiamenti subiti dai composti antiossidanti e la conseguente bioaccessibilità. Abbiamo così scoperto che servire pasti ricchi di probiotici con salsa di pomodoro cotto aumenta l’effetto probiotico, oltre a provocare una progressiva isomerizzazione del licopene del pomodoro, cosa che porta a una maggiore bioaccessibilità finale di questo carotenoide” hanno spiegato i ricercatori.