Che una sana alimentazione riduca il rischio di contrarre il cancro è noto a tutti. Ma cosa si intende per “sana alimentazione”? Significa ridurre il consumo di quei cibi che alimentano i tumori per loro caratteristiche intrinseche o per i metodi utilizzati per la loro cottura o, ancora, per gli additivi usati per la loro conservazione.
Le raccomandazioni Wcrf
Da più di 10 ann, il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro è portavoce del processo di revisione sistematica della letteratura scientifica su alimentazione e tumori e, di recente, ha redatto le nuove Linee guida di prevenzione che riportano i sei cibi che alimentano i tumori.
- Alcol. Il consiglio è quello di non bere alcol in assoluto. Se proprio non se ne può fare a meno, il suggerimento è di non superare due bicchieri scarsi di un vino di media gradazione per gli uomini e un bicchiere per le donne.
- Carni rosse. L’indicazione è di limitarne il consumo a 300 grammi alla settimana (limite che sale a 500 grammi in quelle popolazioni che hanno l’abitudine a consumare molta carne rossa. Secondo la dottoressa Pasanisi, medico epidemiologo all’Istituto dei Tumori di Milano, la carne rossa è ricca di ferro eme, altamente ossidante, per cui aumenta la produzione di radicali liberi che hanno un effetto cancerogeno e generano infiammazione intestinale. Attenzione anche alla cottura della carne: le alte temperature facilitano la produzione di sostanze cancerogene.
- Carni trasformate. Tra i cibi che alimentano i tumori ci sono tutte quelle carni essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti o in altri modi per migliorarne il sapore o la conservazione come gli hot dog, i salami, le salsicce, gli affettati in genere, ma anche le carni in scatola o sotto sale. Le carni rosse processate sono state classificate come cancerogeni certi dalla Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) e sono state associate al rischio di cancro del colon-retto e dello stomaco. La raccomandazione Wcrf è di evitarne il consumo.
- Sale e cibi in salamoia. Si raccomanda di limitare il consumo di sale a 5 grammi al giorno, circa un cucchiaino (2 grammi di sodio), minimizzando al massimo i prodotti processati con sale o conservati in salamoia (soluzione acquosa di sale da cucina).
- Cibi in scatola. Recentemente è emerso il problema degli interferenti endocrini come il “bisfenolo A” nelle scatole, latte o pacchi per alimenti, anche come possibile fattore di rischio per alcuni tipi di tumore. Nel Wcrf non esiste un’indicazione su questo specifico fattore di rischio (ma resta comunque valida l’indicazione di evitare cibi e carni “processate”) e gli esperti stanno studiando le dosi giornaliere accettabili di bisfenolo. Al momento, comunque, gli enti regolatori in materia non hanno emesso alcuna raccomandazione a evitare gli alimenti in scatola.
- Zucchero e bevande zuccherate. Il consumo di alimenti troppo ricchi di zuccheri, così come di bevande zuccherate, è associato all’obesità, fattore di rischio per tutti i principali tipi di cancro. L’obesità aumenta, infatti, il rischio di sviluppare tumori della mammella (dopo la menopausa), intestino, prostata, pancreas, rene, fegato, ovaio, endometrio ed esofago (adenocarcinoma). La raccomandazione è, pertanto, di evitare le bevande zuccherate e limitare i cibi ad alta densità calorica.