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Aumentano i genitori che conoscono il Papilloma virus (l’88,3%), l’86,7% sa che è responsabile del tumore al collo dell’utero, ma solo il 50,3% sa che può causare altri tumori nelle donne e negli uomini. Tuttavia il 31,9% crede ancora che il virus colpisca esclusivamente le donne. È quanto emerge dal nuovo rapporto del Censis sui rischi dell’Hpv nel nostro Paese.
Ancora molte vittime
Secondo il rapporto, inoltre, le patologie tumorali collegate all’infezione uccidono ancora circa mille donne all’anno, sebbene esistano efficaci strategie di prevenzione. Del resto, i numeri sui contagi fanno riflettere: ogni anno in Italia si registrano 2.400 nuovi casi di tumore della cervice uterina causati dal Papilloma virus.
Un virus molto pericoloso
L’Hpv è l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina, della vulva, della vagina, dell’ano, del pene, dell’orofaringe e di lesioni precancerose e genitali esterne (condilomi). Si calcola che esistano circa 100 tipi di papilloma virus differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne, come i condilomi, altri sono in grado di produrre lesioni potenzialmente in grado di generare diversi tumori, primo fra tutti quello del collo dell’utero. Nell’80% delle infezioni, però, il sistema immunitario riesce a sconfiggere il virus. E comunque, una volta avvenuta l’infezione, occorrono diversi anni prima di sviluppare un eventuale problema.
L’importanza del vaccino
Di fondamentale importanza, in fatto di prevenzione, è il vaccino contro il papilloma virus. Se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale (come previsto dal Piano Nazionale Vaccini che lo ha inserito gratuitamente per ragazzi e ragazze a partire dai 12 anni di età) è in grado di agire contro 9 genotipi, riducendo così le possibilità di sviluppare le patologie associate all’infezione.
Pap test e Hpv test
Da non sottovalutare anche l’importanza della diagnosi precoce attraverso il Pap-test, un esame che permette di diagnosticare precocemente tumori o alterazioni cellulari che possono poi portare a una neoplasia. In Italia i programmi di prevenzione prevedono per le donne l’offerta gratuita dello screening fra i 25 e i 64 anni, con il Pap-test o, dai 30-35 anni, con il test Hpv.