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Negli ultimi anni abbiamo assistito, in particolar modo nelle società con elevato livello d’industrializzazione, a una progressiva crescita di patologie autoimmuni e di patologie su base allergica. L’assunzione di probiotici, per i bambini, però potrebbe aiutarne la prevenzione.
In aumento le allergie
Secondo Etta Finocchiaro, specialista in dietologia e scienza dell’alimentazione presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, le cause dell’odierno grande incremento delle patologie allergiche, paradossalmente, vanno in parte ricercate nel netto miglioramento delle nostre condizioni di vita, che hanno comportato lo sviluppo di elevati standard igienici, la possibilità di ridurre il manifestarsi di infezioni ricorrendo ai vaccini, e di combatterle, grazie all’uso di antibiotici. Tutti questi fattori in pratica hanno indebolito la risposta immunitaria del nostro organism, alterandone la capacità di reazione.
Intervenire sulla flora batterica
È dimostrato che il corretto funzionamento del sistema immunitario del nostro organismo è fortemente influenzato dalla composizione della flora batterica intestinale. Intervenire su di essa per ripristinarne l’equilibrio, consente di agire sullo sviluppo e sul mantenimento delle nostre difese immunitarie. Un recente documento dell’organizzazione mondiale degli allergologi (Wao) ha messo in chiaro che esistono evidenze statisticamente significative degli effetti benefici per tutti i tipi di allergie in seguito all’assunzione di probiotici, sebbene gli effetti maggiori si abbiano nei casi di eczema. In particolare, le raccomandazioni sono rivolte a tutti quei bambini considerati a rischio, ovvero quelli i cui genitori o un fratello abbiano già un’allergia diagnosticata.
I probiotici più resistenti
I probiotici non sono tutti uguali: ogni ceppo ha le sue specificità e va considerato in relazione alla patologia da trattare. La corretta scelta della combinazione da utilizzare è una condizione fondamentale per la riuscita della terapia. Studi recenti hanno dimostrato come i due ceppi, il Bifidobacterium longum BB536 e il Lactobacillus rhamnosus HN001, siano in grado di sopravvivere alle avverse condizioni gastrointestinali e di interagire con l’ambiente circostante, mantenendo tutti i vantaggi della loro attività sinergica.