Salve, sono incinta alla 29ma settimana dopo un lungo percorso di pma a causa di un’infertilità sine causa, nonostante i miei “soli” 30 anni. Passando per 2 stimolazioni, 4 transfer e 2 aborti precoci, questa volta finalmente abbiamo raggiunto un traguardo ineguagliabile! Per far ciò, mi sono dovuta imbottire di tanti farmaci per tutto il primo trimestre (metformina, cortisone ad alto dosaggio, eparina, progesterone, estrogeni, ecc) e tutt’ora sono in terapia con clexane 4000, deltacortene 5 mg, levotirosol 100, un ovulo di Proggefik, multivitaminico, magnesio e ferro. Fino ad ora è sempre andato tutto bene, esami compresi, ad eccezione di un discreto rialzo costantemente presente fin dai primissimi esami dei globuli bianchi che a quanto pare fa parte della mia fisiologia. Il 17 marzo ho avuto un’improvvisa e brutta gastroenterite: scariche diarroiche continue, conati di vomito, e dolori addominali lancinanti che mi hanno fatto fare 3 accessi in ps in 2 giorni. Dagli esami fatti in ps risultava tutto nella norma ad eccezione di un lievissimo rialzo di got (37) e gpt (50) e una lieve iperbilirubinemia diretta. Dopo terapia idratante, plasil, buscopan, spasmex, visita ostetrica, eco addome e una notte in osservazione, mi hanno rimandata a casa. Dal giorno dopo sono rinata e tuttora sto bene! Non siamo riusciti a capire se sia stato un virus o una intossicazione perché in ps non fanno esami di questo genere, un brutto dubbio che mi rimane. Il 27 marzo, come da indicazioni del ps, ho ripetuto gli esami, di nuovo tutto ok tranne le transaminasi schizzate: got a 55 a gpt a 127. La mia ginecologa sospetta uno strascico di gastroenterite e me le fa ripetere oggi, dopo 3 giorni, confidando che siano in calo: got 55 e gpt 137, quindi trend in crescita. Fra altri 2 giorni dovrò fare: transaminasi complete, bilirubine, acidi biliari, tutte le epatiti, cmv ed ebv (questi ultimi due però già avuti in passato). Sono estremamente terrorizzata: non so se l’eventuale virus o batterio che ho preso possa creare danni alla mia bimba, non so se sia un inizio di gestosi, un inizio di colestasi o cos’altro. Temo di perdere questa bambina o di danneggiarla col mio corpo marcio… Al momento la pressione è quotidianamente sui 105/65, non ho prurito, non sono itterica, feci e urine sono normali e non ho dolori, ogni tanto un po’ di difficoltà digestiva ma penso sia compatibile con la gravidanza, le urine non presentano proteine e le piastrine sono nella norma. La bimba al momento si muove tanto e all’ultima eco di una settimana fa era cresciuta adeguatamente. Ho solo tantissima sete (glicemia ok) e sonno, ma mi sento bene e in forza! Vi prego datemi un parere. Sono davvero molto spaventata. Può davvero essere ancora la gastroenterite dopo così tanto tempo? Se fosse gestosi o colestasi, c’è qualcosa che si può fare per arrivare a termine con la gravidanza? Preciso che il 6 marzo (quindi la settimana prima della gastroenterite) tutte le transaminasi e le bilirubine erano nella norma, acidi biliari invece non dosati. Le mie patologie: Hashimoto, deficit fattore XI di coagulazione, insulino-resistenza, sindrome di Gilbert e diverse mutazioni trombofiliche. Peso: 67 kg per 168 centimetri. Grazie di cuore!
Giovanni Galati
Salve signora, le analisi sono lievemente alterate e certamente va indagata la causa. L’ipotesi di una virosi con sintomi gastrointestinali non è da escludere così come alcune alterazioni dovute ad esempio alle modifiche fisiologiche del suo fisico, come un incremento del peso corporeo. Se infatti aveva già una diagnosi anche di steatosi epatica è possibile che alcune analisi si alterino in gravidanza. Importante che non si sia evidenziata una calcolosi nella colecisti, ma mi sembra di capire che l’ecografia lo escludesse. Farei aggiungere, se non fatto, nel prelievo anche gamma GT e fosfatasi alcalina, tenendo presente che la sua sindrome di Gilbert è assolutamente benigna. Ad ogni modo il prossimo controllo è dirimente e se non controindicato dal punto di vista ginecologico/ostetrico potrebbe comunque assumere acido Ursodesossicolico a scopo epatoprotettore, dopo averne discusso con la sua ginecologa, una volta ben chiarita la sua condizione generale. Certamente le consigliamo di affidarsi al suo curante per eventuali indagini di secondo livello epatico, come i prelievi specifici per indagare le epatopatie. Mi tenga aggiornato. Con cordialità.
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