Vaccino anti-influenzale: ci sono rischi per il feto se lo fa il papà?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 26/11/2019 Aggiornato il 24/07/2024

Se il futuro papà si sottopone alla vaccinazione contro l'influenza, per la futura mamma non vaccinata diminuiscono le probabilità di contrarre la malattia.

Una domanda di: Maria
Sono alla 5a settimana di gravidanza e ho due dubbi :
mio marito farà nei prossimi giorni il vaccino antinfluenzale. Può in qualche modo a causa del vaccino essere contagioso e quindi rischiare di contagiarmi?
Se prendessi l’influenza nel primo trimestre di gravidanza che rischi correrebbe il feto? È teratogena?
Ultima domanda: posso mangiare in gravidanza frutta secca? ( tipo mandorle, anacardi, arachidi ecc?) oppure meglio di no essendo un cibo allergizzante?
Grazie.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Buongiorno signora, mi ha fatto parecchie domande e immagino lei sia alla sua prima gravidanza…vedrà che bella avventura diventare genitori!
Prima di tutto, le posso dire che il vaccino anti-influenzale è raccomandato alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre in quanto non contiene virus vivi ma solo “particelle” del virus influenzale, che non sono in grado di provocare l’influenza ma invece di far produrre gli anticorpi protettivi al nostro sistema immunitario.
Le donne nel primo trimestre di gravidanza non sono candidate al vaccino anti-influenzale solo per un fattore di prudenza, non perchè possa causare malformazioni fetali, sia chiaro!
Il fatto che suo marito si sottoporrà al vaccino direi che non comporta rischi per lei e allo stesso tempo le sarà di protezione ulteriore.
Il vaccino non può causare l’influenza, pertanto suo marito non rischia di trasmettergliela.
Se poi lei fosse comunque contagiata dall’influenza, non c’è da temere perchè grazie al cielo non è teratogena.
Solo se dovesse sviluppare febbre alta (temperatura corporea maggiore di 38°C), vale la pena di contenerla utilizzando la Tachipirina (ossia Paracetamolo compresse o supposte da 1000 mg, 1 ogni 8 ore al massimo).
Il calore corporeo eccessivo all’inizio della gravidanza potrebbe infatti interferire negativamente sul corretto sviluppo del nascituro.
Quanto alla frutta secca, certamente è un’ottima fonte di nutrienti preziosi per l’organismo e sono certa che non è casuale il suo desiderio di cibarsene (in gravidanza le “voglie” spesso sono interessanti perchè ci svelano ciò di cui ha davvero bisogno l’organismo…anche se è bene non assecondare troppo l’immancabile e perenne voglia di carboidrati!).
Va detto, tuttavia, che costituisce un alimento “concentrato” dal punto di vista energetico per cui è scorretta l’abitudine di consumarli a fine pasto perchè apporta parecchia energia in termini di calorie.
Se lei non ha mai presentato reazioni allergiche a questi alimenti, non mi aspetto che in gravidanza possano manifestarsi per la prima volta.
Sì alla frutta secca dunque, ma con moderazione (non più di 3/4 mandorle/noci/anacardi per volta) e se possibile come spuntino pomeridiano o di metà mattina.
Spero di averla aiutata, si ricordi di assumere acido folico 1 compressa da 400 microgrammi al giorno, lontana da the e latticini, per tutto il primo trimestre e poi secondo l’indicazione del Ginecologo Curante.
A disposizione se desidera, cordialmente.

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