Aspetto un bambino con il problema del cordone ombelicale ad unica arteria, sono alla 35esima settimana. Mi consigliate di fare la vaccinazione trivalente? Può provocare danni al bambino?
Distinti saluti e grazie.
Elisa Valmori
Salve signora, grazie per la sua domanda che mi permette di affrontare un argomento nuovo in ambito di prevenzione sanitaria. La vaccinazione trivalente di cui lei parla è quella per Difterite-Tetano-Pertosse o DTP, da distinguere dalla trivalente più “famosa” nota come MPR ossia morbillo–parotite–rosolia. La seconda è controindicata in gravidanza in quanto contiene tre virus vivi attenuati e pertanto, a titolo precauzionale, non si può somministrarla di proposito alle donne gravide (in realtà, è già capitato che fosse somministrata in donne ignare della gravidanza senza effetti collaterali negativi sui nascituri).
La vaccinazione trivalente DTP è costituita da componenti inerti delle tre patologie, pertanto non è in grado di provocare la malattia ma di indurre la produzione di anticorpi IgG che sono quelli cosiddetti della memoria, capaci di garantire l’immunità in caso di contatto con soggetti malati. La Natura ha previsto un passaggio di IgG attraverso la placenta nel corso dell’ultimo trimestre di gravidanza, così da dotare il nascituro di un repertorio anticorpale simile a quello materno e proteggerlo per i primi mesi di vita, fintanto che il sistema immunitario del neonato arrivi a completa maturazione. Infatti, entro i sei mesi dalla nascita, questo bagaglio di immunoglobuline materne, ereditato passivamente attraverso la placenta, viene completamente perso.
Nel frattempo, però, il bimbo sarà sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie (in particolare, quella esavalente che comprende Difterite, Pertosse, Tetano, Haemophilus influenzae di tipo B, Epatite B e Poliomelite). Da dove viene quindi la ragione della vaccinazione trivalente per DTP? Dal fatto che si è osservato che, anche in donne che abbiano effettuato la pertosse (non solo la vaccinazione, ma proprio la malattia) il titolo anticorpale nel tempo tende a ridursi e non passa quindi in modo significativo attraverso la placenta, tanto da rendere il nascituro vulnerabile alla malattia. Si sono già purtroppo verificate delle morti neonatali in seguito a pertosse in quanto nei primi mesi questa patologia è particolarmente aggressiva.
Per limitare questo fenomeno, si suggerisce alle gravide il richiamo vaccinale a partire dalla 28° settimana di gravidanza. Nel suo caso specifico, non vedo controindicazioni in presenza di un’arteria ombelicale unica, l’unico limite è che lei si trova già alla 35° settimana e a mio avviso è bene che esegua l’iniezione non oltre la 37°, così da avere il tempo di passare gli anticorpi al suo bimbo prima che sia il momento di metterlo al mondo…sempre che non ci faccia scherzi nascendo prima del previsto! In ogni caso, le auguro ogni bene e di vivere un buon parto…speriamo senza nemmeno aver bisogno di ricorrere all’induzione del travaglio. Si fidi del suo istinto materno e di quello che le indicherà l’ostetrica…vedrà che andrà tutto per il meglio.
Cordialmente.
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