Uovo chiaro: quanto tempo ci vuole perché venga espulso?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/04/2023 Aggiornato il 07/04/2023

Quando la mestruazione ritorna, l'uovo senza embrione viene eliminato, quindi la cavità uterina viene ripulita.

Una domanda di: Alessia
Caro dottore, ieri a 7+4 con camera di 23 mm mi hanno diagnosticato un uovo chiaro. Avendo avuto un distacco 6+0 ero in cura con 3 ovuli di progesterone da 200 al giorno, infatti il distacco ieri non c’era più. La ginecologa del PS mi ha detto di non prendere più il progesterone e attendere l’espulsione ma mi ha detto anche che con tutto il progesterone che ho preso ci vorrà del tempo, ma non lo ha quantificato. Per la sua esperienza, potrebbe spiegarmi come si instaura in un uovo chiaro il processo di espulsione dell’uovo chiaro? Cioè, qual è il trigger che lo avvia? Inoltre, secondo lei quanto impiegherò. Grazie, saluti.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Cara signora, nel corso della vita non è infrequente che la donna vada incontro a una gravidanza anembrionica, caratterizzata dalla fecondazione e dall’annidamento in utero di un ovocita, senza però lo sviluppo dell’embrione. Da qui il nome uovo chiaro o bianco o cieco. Le statistiche ci dicono che circa un terzo delle gravidanze che si interrompono spontaneamente sia dovuto all’uovo chiaro. Anche in caso di gravidanza anembrionica è rilevabile sia nel sangue sia nelle urine l’ormone beta-hCG che viene prodotto dal primo abbozzo di placenta che si chiama trofoblasto. Si deve dunque aspettare la prima ecografia per scoprire se l’embrione si è formato o no e questo primo controllo, così importante, è bene affrontarlo non prima della sesta-settima settimana epoca in cui, in caso di uovo bianco l’ecografo evidenzia una camera gestazionale vuota, di dimensioni inferiori alla norma e con contorni irregolari, a differenza di quelli che si osservano se tutto va bene. Va detto che dopo aver visualizzato un uovo chiaro è comunque bene attendere per la diagnosi definitiva di arrivare al termine della settima settimana: può infatti capitare che l’embrione non si veda ancora perché il concepimento è avvenuto più avanti rispetto alla data presunta. Quindi è sempre meglio ripetere l’ecografia, per conferma, in ottava settimana. Una volta ottenuta la certezza di trovarci di fronte a una gravidanza anembrionica è opportuno attendere che la natura provveda a espellerla spontaneamente, ripulendo l’utero, cosa che avviene nella stragrande maggioranza dei casi entro un mese dal momento della scoperta. Solo in alcuni casi peraltro rari questo non succede e quindi occorre ricorrere allo svuotamento chirurgico della cavità uterina, in gergo raschiamento, che serve a eliminare dall’utero ogni residuo. L’ideale è comunque la strategia dell’attesa: non c’è fretta, si può aspettare anche un mese, entro cui di solito la mestruazione arriva e ripulisce l’utero. Sottolineo che è possibile che anche in caso di uovo cieco l’ormone beta-hCG continui ad aumentare perché il trofoblasto può continuare a produrlo fino a quando il prodotto del concepimento non viene espulso: questo spiega perché il dosaggio del beta-hCG ci dice poco sull’evoluzione della gravidanza. Ci dice cioè che una gravidanza è iniziata ma non se andrà avanti: per sapere questo è l’ecografia l’indagine dirimente. Con cordialità.

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