Ho 40 anni e sono soggetto trombofilico (proteina S bassa). Ho eseguito la rimozione del setto uterino e ho comunque avuto un aborto alla 4 settimana dopo un anno dalla rimozione. Il ginecologo che mi ha seguita per la prima gravidanza (andata a buon fine a anni 37) mi ha suggerito di prendere la cardioaspirina (quindi dopo l’aborto) così da aiutare l’attecchimento e l’irrorazione del sangue. Ho iniziato a prendere pertanto la cardioaspirina due mesi prima che rimanessi incinta fino al 6 mese di gravidanza, per poi passare all’eparina fino al 4 mese dopo il parto. La gravidanza è proseguita senza alcun problema. Adesso che ho comunque 40 anni, vorrei provare ad avere il secondo figlio. Le volevo chiedere se prendere in anticipo la cardioaspirina, per me che sono soggetto trombofilico che comunque non ha mai avuto episodi di trombosi, fino a quando non rimarrò nuovamente incinta (quindi per un periodo non definito) equivale ad aver di fatto iniziato una terapia anticoagulante a cui il mio fisico inizia ad abituarsi. Sono una persona di costituzione magra ma che comunque fa vita sedentaria, non fumo, non faccio abuso di caffè e di alcolici. La ringrazio anticipatamente. Cordialmente.
Francesco Maria Fusi
Gentile signora, l’utilizzo della cardioaspirina, che ha un effetto antiaggregante, favorisce nei soggetti trombofilici la placentazione e la corretta irrorazione placentare. E’ consigliabile assumerla se cerca una seconda gravidanza. Non esiste però una abituazione, cioè non ci sono riduzioni di effetto o alterazione degli organi bersaglio. L’effetto è legato all’assunzione del farmaco e termina quando il farmaco è metabolizzato. Con cordialità.
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