Ho fatto visitare mia figlia di cinque mesi da un neurochirurgo pediatrico il quale ha rilevato la presenza di una craniostenosi (trigonocefalia) solo toccando il capo e mettendo in dubbio l’attendibilità dell’ecografia, secondo la quale le suture sono tutte aperte. I pediatri a cui mi sono rivolta sostengono invece l’importanza dell’ecografia e si fidano della stessa. È possibile che l’ecografia non rilevi la chiusura delle suture craniche? E quando si parla di chiusura precoce delle suture, cosa si intende precisamente con il termine “precoce”?
Claudio Migliori
Gentile signora,
la craniostenosi è una situazione, spesso già presente alla nascita, caratterizzata dalla saldatura precoce di una o più suture del cranio. Quando tale situazione colpisce la sutura anteriore (più conosciuta come “fontanella” anteriore) si incorre nella trigonocefalia, ovvero nella cosiddetta “testa a punta” che, quindi, è un tipo di craniostenosi.
La trigonocefalia può, però, presentarsi in fase precoce anche senza una completa chiusura di tale sutura (che comunque avverrà, probabilmente, in un breve arco di tempo), per cui non mi sento di escludere che entrambi i pareri che ha riportato nella email siano corretti. Il neurochirurgo, infatti, descrive l’anatomia della scatola cranica e diagnostica la trigonocefalia, mentre i pediatri, riscontrando una residua apertura delle fontanelle che permette loro di eseguire la diagnostica ecografica, non possono affermare in termini assoluti che si sia in presenza di una totale craniostenosi.
L’eventuale trattamento è, comunque, di competenza chirurgica, quindi se lei ha dubbi in merito a quale scelta operare (intervenire subito o attendere) mi permetto di consigliarle di sentire un secondo parere neurochirurgico.
A conclusione della sua domanda le posso dire che la normale saldatura delle suture craniche avviene attorno al 1° anno di vita.
Cordiali saluti.
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