Trasferimento negli Stati Uniti: può essere traumatico per una bimba di un anno?

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 04/10/2024 Aggiornato il 04/10/2024

In caso di trasferimento all'estero, il contatto con i nonni si può mantenere grazie alle video chiamate, per il resto qualsiasi bambino si adatta benissimo alla novità, perché quello che più conta per i piccoli è avere vicino mamma e papà.

Una domanda di: Deborah
Con mio marito e la nostra bambina di un anno, ci siamo appena trasferiti negli Stati Uniti per lavoro con rientri previsti due volte all’anno.
Torneremo in Italia quando lei avrà circa 4 anni e vorrei capire che impatti può avere per la nostra bambina questo distacco a questa età. Prima vedeva i
nonni qualche ora qualche volta la settimana ma negli ultimi mesi si era particolarmente affezionata a loro. Io mi sento in colpa e non vorrei che
lei perdesse questo affetto.
La bambina inoltre, fino ai suoi 3 anni non frequenterà il nido quindi le attività che farò con lei (non lavorerò) saranno in casa, in piscina e in
passeggiata. Non so se e quando avrò una rete di persone con bambini da farle frequentare e quindi ho anche questa paura.

Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora,
sulla questione nonni lontani vedo come unica soluzione le video chiamate, anche giornaliere. Di più non si può avere e penso che questo lei lo possa comprendere. In relazione al suo senso di colpa non posso che suggerirle di lavorare su sé stessa per superarlo, anche se a me dall’esterno appare come un sentimento inappropriato rispetto alla situazione visto che non sta facendo alcun torto a nessuno e che questo allontanamento dall’Italia è ineluttabile. Per quanto riguarda il resto, una bambina di un anno non subisce alcun trauma cambiando città, regione, continente: quello che conta in quest’epoca della vita è avere i genitori accanto. Non c’è bisogno d’altro. Non capisco comunque perché negli Stati Uniti dovreste vivere isolate: guardi che anche in America esistono parchi pubblici e ludoteche dove si possono portare i bambini a socializzare con i coetanei. Comunque non c’è tutta questa fretta, ambientatevi prima voi due – mamma e figlia – e poi le cose verranno da sole. Quasi sempre le situazioni sono molto meglio nella realtà di quanto si erano immaginate: sono sicura che lei di questo ha già aviuto la prova. E quando, due volte l’anno, tornerà in Italia dai nonni sarà festa grande, destinata a rimanere per sempre nel cuore di sua figlia come una preziosa risorsa interiore. Le auguro buon trasferimento e ancor di più di godersi serenamente l’esperienza che l’attende.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Secrezioni vaginali abbondanti a sei mesi dal parto: cosa segnalano?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La comparsa di perdite trasparenti, prive di odore e non associate a particolari sintomi potrebbe essere espressione della ripresa dell'attività ovarica. Ma per avere la certezza che non si tratti di altro è meglio effettuare un controllo.   »

Gemelli: perché sono diversi?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Se i gemelli sono dizigoti è normale che abbiano un aspetto differente, anche per quanto riguarda il colore di occhi e capelli. Questo perché, a differenza dei gemelli monozigoti, non condividono un identico patrimonio genetico.   »

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Fai la tua domanda agli specialisti