Gentilissima, mi scusi se la disturbo ancora. Ho 40 anni, sono nella 16 settimana. Dopo essermi rivolta ad un centro specializzato in disturbi d’ansia in gravidanza mi ero quasi convinta a iniziare terapia con sertralina, ritenuto il farmaco più sicuro (attualmente sto assumendo solo al bisogno, a giorni almeno alterni, 0.50 di Tavor, solo quando sono molto agitata), anche perché i medici mi hanno molto spaventata sugli affetti dell’ansia in gravidanza (così sono andata ancora più in ansia per la paura e il senso di colpa di aver danneggiato in modo irrimediabile il mio bambino, tanto che ho paura di non trovare più il battito più alla prossima ecografia premorfologica). Leggendo però il bugiardino del farmaco, sono segnalate importanti interazioni antiaggreganti con l’acido acetilsalicilico e io prendo Cardioaspirina 100 per preacauzione insieme a Prefolic 15 per mutazione MHTFR C677T in omozigosi (sono in attesa del monitoraggio della omocisteina) scoperta dopo il precedente aborto (anche se non credo ne sia stata la causa). Ho segnalato questa cosa al ginecologo, che mi ha detto di prenderlo senza problemi e non leggere i bugiardini. Ma io non sono affatto tranquilla e non penso abbia senso prendere un farmaco per l’ansia se mi fa stare ancora più in ansia per il rischio di emorragie. Mi può consigliare su come muovermi? Ho pensato di assumerlo sotto controllo di un ematologo, perché voglio evitare i trombi ma non voglio neanche rischiare di sanguinare (nel foglietto si parla di rischio di emorragie gastrointestinali, vaginali, cerebrali…), ma il primo appuntamento nel centro trombosi che ho trovato sarebbe tra più di un mese. Nel frattempo non so se iniziare a prendere la sertralina sperando di non scoagularmi troppo in questo mese o aspettare e tamponare ancora col mezzo Tavor al bisogno e con una psicoterapia cognitivo-comportamentale (ma non vorrei che l’ansia e il Tavor fino a 20/21 settimane, anche se assunto in modo sporadico e a basso dosaggio, possano danneggiare il bambino). Attendo un suo prezioso parere. Grazie di tutto.
Elisa Valmori
Gentile signora, dalla sua mail io colgo uno stato ansioso non ancora controllato dalla terapia farmacologica dal momento che per ora non si è affidata completamente ai colleghi che le hanno prescritto la sertralina. Le posso confermare che questo farmaco è di scelta in caso di ansia in gravidanza ed è anche compatibile in allattamento. Sarà importante trovare il famoso dosaggio minimo efficace per contenere i sintomi ansiosi. In linea di massima, si va dai 100 ai 200 mg/die di dosaggio. Magari le hanno proposto di iniziare con 50 mg/die…ma dubito saranno sufficienti (in gravidanza i farmaci sono eliminati più rapidamente che fuori). Inoltre, bisogna considerare che lei apprezzerà gli effetti di questa terapia farmacologica da due a tre settimane dopo averla iniziata…purtroppo gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina di cui la sertralina fa parte) non sono ad azione rapida come il Tavor (benzodiazepine). Il vantaggio degli SSRI, però, è che non danno dipendenza farmacologica né a lei né al nascituro. Rispetto alla possibilità di causare sanguinamento, direi di tener presente il fatto che lei sta assumendo cardioaspirina ossia aspirina a basso dosaggio e questo implica un effetto antiaggregante e non scoagulante. La differenza è sostanziale. La cardioaspirina evita l’aggregazione delle piastrine, prevenendo la formazione di trombi patologici per esempio nel distretto della placenta, ma non impedisce che la cascata della coagulazione si attivi se per esempio lei dovesse procurarsi un taglio per qualsiasi motivo. Inoltre, dato che la gravidanza è uno stato protrombotico, ossia in cui in circolo vi è una tendenza alla coagulazione del sangue, si può dire che la cardioaspirina corregga questa tendenza ripristinando la normalità. Inoltre, mi permetto di osservare che se i suoi esami del sangue (in particolare quello dell’omocisteina) fossero buoni, valuterei piuttosto la sospensione di cardioaspirina che di sertralina. Infatti la “cura” della mutazione MTHFR omozigote è l’acido folico che già sta assumendo. Infine, desidero fortemente rassicurarla sul fatto che la sua ansia non ha causato danni al nascituro. Piuttosto è lei che non riesce a godersi la gravidanza come sarebbe auspicabile. I bimbi in utero sono cullati dal nostro battito cardiaco, dal respiro, dalla voce, hanno la compagnia anche dei nostri borborigmi (rumori dovuti al transito di cibo nell’intestino), assaggiano attraverso il liquido amniotico quello che mangiamo, sviluppando sia il gusto che l’olfatto in base alle nostre preferenze alimentari…non è meraviglioso? Una volta una psicologa mi ha aperto un mondo dicendo che noi cerchiamo nella vita la felicità perché l’abbiamo sperimentata nel grembo di nostra madre…vale anche per il suo piccolo tesoro, ne sono certa. Spero di aver risposto ai suoi dubbi, altrimenti…sono a disposizione.
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