Io e mio figlio abbiamo dei forti dubbi sulla paternità, abbiamo eseguito un test informativo che è risultato positivo, però il dubbio è rimasto invariato ad entrambi, ora chiedo a lei è più sicuro un test più approfondito magari dal prelievo del sangue oppure ci dobbiamo accontentare? Attendo un vostro riscontro, grazie.
Faustina Lalatta
Gentile signor Fabio, in linea generale il test di paternità deve essere eseguito seguendo regole molto rigorose che, per definizione, nei cosìddetti test “informativi” non vengono rispettate. Innanzitutto il test informativo viene spesso chiesto da due individui invece che dal trio (presunto padre – madre – figlio) e questo rende, come automatica e inevitabile conseguenza, la conclusione probabilistica e non definitiva. Inoltre il test informativo, eseguito senza il consenso della terza persona, viene di regola effettuato su campioni anonimi, senza tracciabilità. È un test molto discutibile qualora venga eseguito “di nascosto” e nessun laboratorio dovrebbe accettare di effettuarlo. Sarebbe poi necessario sia che vi fosse trasparenza per quanto riguarda i metodi con cui viene condotto sia che la definizione della probabilità venisse calcolata in modo rigoroso: entrambe le condizione non sono garantite. A volte, a causa del decesso della madre si può tentare di attribuire geneticamente un figlio al presunto padre, ma anche qui si giunge più spesso alla “non esclusione”, piuttosto che al riconoscimento. In base alla mia esperienza, il problema vero è che il test “informativo” non può essere in nessun modo ufficializzato. Dunque, desiderando eseguire un riconoscimento o un’esclusione di paternità ottenendo un risultato certo, è necessario affidarsi a uno specialista in medicina forense. Con cordialità.
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