Buongiorno dottoressa, la disturbo per chiederle un consiglio o un supporto morale. I miei figli hanno 7 ed 8 anni, la terza 15 mesi e da poco cammina, va al nido e con un po’ di fatica si è comunque ambientata tant’è che lì dorme ore, mangia e fa il bis, e gioca tranquilla, mi dicono. Poi, da quando la vado a prendere fino a notte è tutto un capriccio e, non parlando ancora, molla degli urli per farsi capire, oppure fa : eh eh eh per ottenere qualcosa (vuole entrare nel frigo e nella lavatrice e lavarsi con l’acqua del water..!) e se la prendi in braccio per portarla via da quello che sta facendo urla forte, inarca la schiena, butta la testa all’indietro e piange per un bel po’. I miei due bimbi non hanno MAI fatto così..mai…e la notte, al di là delle coliche, dormivano ma lei non dorme un minuto nel suo lettino…e ultimamente nemmeno tra le mie braccia perché si contorce (la allatto ancora ma sto cercando di darle anche latte artificiale) e a volte scende per camminare o giocare svegliando tutti! Non sta nel seggiolone pappa, non sta nel seggiolone auto…piange con lacrime finché non la prendi, anche con il convulso, tant’è che non riusciamo a fare nemmeno 5 metri in auto…mio marito dà la colpa a me che non la so educare…e alla fine sono sempre da sola con i tre bimbi e a volte perdo la lucidità e la pazienza a loro discapito poveri…ecco…cosa potrei fare secondo lei per la nanna (le do anche gocce circadiem tripto ma la fanno dormire mezzora e poi piange) e per i comportamenti che la bambina ha…a volte ho paura che abbia un disturbo dello spettro autistico (conosco purtroppo un bambino certificato che ha degli atteggiamenti simili ma è più grandicello, non parla, urla e fa capricci) perché si getta a terra e urla e fa capricci finché non le dai ciò che vuole. Non so se sono “aiutabile”, ma grazie lo stesso per l’attenzione. Buona giornata.
Michela Carmignani
Gentile Giovanna, la invito a verificare con un pediatra che non ci sia qualche aspetto medico in gioco perché è un iter che è sempre e comunque consigliabile seguire, anche se sembrerebbe di no, visto che le difficoltà si presentano solo a casa e non al nido, tuttavia è importante escludere questo con sicurezza. Partirei dalle sue ultime parole “non so se sono aiutabile”. Certo che sì! Così come sua figlia. Essere terzogenita pone delle sfide non indifferenti rispetto all’avere un ruolo specifico in famiglia. Può darsi che i suoi figli maggiori abbiano avuto meno bisogno di “emergere” e che, semplicemente, avessero un diverso temperamento. Comprendo la sua fatica di occuparsi di tre bambini e sembra che in questo momento la stanchezza contribuisca a un’immagine negativa di lei come genitore e, in qualche modo, anche della bambina. Questo, insieme al senso di colpa, potrebbe influire sulla possibilità della piccola di lasciarsi andare al sonno serenamente. Nei momenti di crisi può abbracciarla e ripeterle, con calma, cosa è consentito e cosa no, validando la sua determinazione e la sua frustrazione. Potrebbe dire, per esempio: “Quanta energia! Mi stai facendo proprio capire che questo non ti piace, ma è l’ora della nanna e bisogna fare la nanna!”. In questo momento in cui la bambina inizia a camminare, ed è naturalmente in una fase di grande euforia per le sue nuove capacità motorie, sta testando i limiti propri e di chi le sta intorno e ha bisogno di confini sicuri da parte di un adulto che con gentilezza, rimane fermo sulle cose di base, ad esempio dove si fa la pappa e dove si dorme. In altre parole, lei dovrà avere la bravura di rimanere ferma nell’imporre le poche regole, semplici e giuste, che tutti i bambini devono imparare a seguire: vedrà che il suo atteggiamento affettuosamente determinato, che non lascia spazio a tentennamenti, a cedimenti, a negoziazioni, a poco a poco farà cambiare la situazione in meglio. Cari saluti.
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