Sono mamma di due bimbi, il primo nato nel 2017 con un taglio cesareo d’urgenza per sofferenza fetale durante la fase espulsiva, il secondo nato nel 2019 con un cesareo d’elezione perché c’era già stato il primo cesareo. L’esecuzione del secondo cesareo mi ha causato un emoperitoneo con un versamento di 2lt di sangue in addome e un trombo alla vena ovarica destra. Per rimuovere il sangue depositato in addome ho subito un ulteriore intervento, in anestesia totale, 48 ore dopo il cesareo. La perdita si trovava fuori dall’utero pertanto è stato salvaguardato tutto l’apparato ripriduttivo. A seguito dell’intervento per l’emoperitoneo sono stata ricoverata per 20 giorni a causa dell’infezione provocata dal sangue rimasto depositato in addome. Combattere l’infezione è stato molto difficile, ho assunto antibiotici, potenti antidolorifici, mi sono state trasfuse 4 sacche di sangue ed ero costantemente monitorata dai medici che erano seriamente preoccupati per le mie condizioni. Ora, a distanza di 3 anni da tutto ciò, inizio a pensare che vorrei avere un altro bimbo ma ho 41 anni e due splendidi figli, dunque, alla luce di quello che è accaduto in passato, mi domando, quante probabilità esistono che la mia storia clinica influenzi il buon esito di un terzo cesareo? Quante probabilità ci sono che io non sopravviva a un ulteriore intervento? Forse è preferibile mettere da parte l’idea di una terza gravidanza perché comporterebbe un rischio troppo elevato? Grazie per la cortese risposta. Saluti.
Anna Maria Marconi
Gentile signora, da quanto scrive immagino che il secondo cesareo abbia lasciato una situazione non proprio semplice nella sua pancia. Il che significa che verosimilmente un terzo cesareo potrebbe essere altrettanto, se non più, complicato. Come lei dice, ha 41 anni e due splendidi figli. Non dico che il terzo cesareo potrebbe compromettere la sua sopravvivenza, ma che assomiglierebbe di più al secondo che non al primo, quindi la decisione sul da farsi va presa tenendo conto di questa eventualità. I miei colleghi che, meglio di me conoscono la sua storia clinica, cosa le hanno detto al riguardo? Di sicuro si sono espressi. Con cordialità.
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