Tappo mucoso espulso prima del tempo

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 20/01/2025 Aggiornato il 20/01/2025

Se il tappo mucoso viene espulso e successivamente le acque si rompono travaglio e parto non possono che verificarsi.

Una domanda di: Maria
Cara dottoressa, le ho inviato quella foto poiché da quando ho avuto quella perdita a inizio settembre io ho incominciato a sentire sempre come delle
perdite liquide e quindi ne deduco che quasi sicuramente lo era. Io, che ogni volta che vedevo aumentare il volume di perdite di sangue
correvo in pronto soccorso, proprio quella volta, per paura di essere considerata troppo ansiosa e a tratti paranoica non ci sono andata. O meglio
ci sono andata ma mi hanno detto che erano muchi perciò non ho insistito quando la sera stessa sentivo qualcosa di scorrere continuamente. Mi sono
lasciata convincere che forse in effetti ero paranoica nonostante in cuor mio sapessi che la mia non fosse una condizione normale. Mi dicevano che il
sangue proveniva da un distacco retroplacentare o amniocoriale (credo siano sinonimi) il quale ogni volta veniva localizzato in un posto diverso
dell’utero, fino alla morfologica quando mi dissero che il bimbo stava benissimo ma c’era questa tasca di sangue che poteva anche essere vecchio
quindi non dovevo preoccuparmi: ma come facevo a non preoccuparmi se il sangue era rosso vivo? Fatto sta che dopo un paio di giorni mi si sono rotte
le membrane e nessuno ha saputo capire che quello era un tappo mucoso. Forse questo dà anche la risposta all’ipotesi di cambiare dottore che per quanto
una bravissima persona che stimo credo che nel mio caso abbia pensato sul serio che io fossi troppi ansiosa e sia stato un po’ superficiale. Ma posso
garantire che ha avuto un’impressione sbagliata, non ho mai fatto miliardi di chiamate e forse avrei dovuto anziché correre al PS ma già sapevo cosa mi
avrebbe risposto: “stai tranquilla: sei troppo ansiosa, non fa bene al bambino”.
Insomma a me non piace parlare male di altri professionisti e non lo sto facendo affatto perché è una persona squisita ma credo non mi abbia capita
come persona. Ora è andata come è andata e spero vivamente che per nessuna ragione possa ripetere una cosa simile, spero che si trovi una cura efficace o la
causa per prevenire questi distacchi amniocoriali per quanto meno gravi di quelli placentari…
Per fortuna siamo in ottime mani, perchè siete sempre più bravi e ringrazio anche il dottore che non mi ha capita perché infondo è stato sempre gentile
con me e sarei disonestà a dargli la colpa di tutto nonostante il distacco mi sia stato diagnosticato sempre e solo in ospedale perché lui di
transvaginali non ne faceva per nulla e anche questo lo capisco ma forse un controllo in più per capire la provenienza del sangue sarebbe stata utile.
Pazienza, sono fiduciosa in un futuro radioso e spero di essere utile anche alle persone che stanno vivendo un momento come l’ho vissuto io, spero che
loro possano andare avanti e abbracciare il loro piccolo anche se prematuro. Non riesco a non pensare che tra non più di due o tre settimane sarei stata
mamma di un piccolo, meraviglioso angioletto. L’avesse visto dottoressa, era un bambino bellissimo un po’ più piccolo di un prematuro, non voleva
andare via, ha scalciato fino alla fine, mi manca e spero sia in un posto migliore. Mi scusi ancora per la lunghezza del messaggio e grazie ancora
immensamente.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Carissima signora, immaginavo che lei mi avesse chiesto del tappo mucoso per avere la conferma di aver sentito giusto.
In effetti è così: lo ha detto una volta una pediatra illuminata e glielo riporto paro paro.
“La mamma sente che il suo bambino non sta bene 48 ore prima del fonendoscopio del pediatra!”
Anche lei ha “sentito” che quello era il tappo mucoso (tanto è vero che lo ha fotografato) e da quel momento probabilmente la sua gravidanza si è avviata verso il tunnel della rottura prematura delle membrane.
Potrebbe esserci stata un’infezione vaginale o cervicale (a carico cioè del collo uterino)…ora non lo possiamo più sapere ma se lei si troverà nuovamente in gravidanza, sarà certamente candidata a sottoporsi a questo tipo di accertamenti anche se asintomatica, in modo da cercare di curare per tempo un esito infausto come nella precedente gravidanza.
Io vorrei rincuorarla anche se capisco che la ferita è ancora aperta. Le vorrei dire di non avere paura di mettere al mondo una nuova creatura…ma forse è ancora presto, troppo presto. La invito a farsi aiutare dal suo compagno e magari anche da uno psicoterapeuta per elaborare questo lutto: è davvero importante!
Mi scusi se mi permetto di darle questo ulteriore consiglio…ma come medico mi sento tenuta a comportarmi così.
Ci vuol pazienza coi dottori: siete “pazienti” nel vero senso della parola! Cordialmente.

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