Le scrivo per chiederle aiuto. Sono alla 11+0 settimana. Quattro giorni fa ho fatto un controllo poiché mi sono spaventata per un
abbassamento delle beta da 122000 a 93000 (il medico di base le aveva inserite senza reale motivo). Alla visita il piccolo si muoveva ed era
cresciuto ma mi è stato prescritto del progesterone. Sono al terzo giorno di
somministrazione ma vorrei sospendere per gli effetti collaterali e perché ho letto di uno studio dove il progesterone porterebbe all’inspessimenro
della nuca. Lei cosa mi consiglia?
Grazie infinite.
Elisa Valmori
Salve cara signora, attenzione a non farsi prendere la mano con gli accertamenti in gravidanza: più se ne fanno, più dubbi si avranno!
Certo, quello del dosaggio delle beta-hCG è stato un eccesso di zelo del suo medico curante, ma non mi ha precisato per esempio se l’esame è stato effettuato in due laboratori differenti (cosa che spiegherebbe l’esito non coerente rispetto alla sua condizione clinica).
Altra cosa che non mi ha precisato, è se il progesterone le sia stato prescritto per bocca o per via vaginale. Nella seconda modalità, dovrebbe avere molti meno effetti collaterali che nella prima. Anche il dosaggio di progesterone può fare la differenza: solitamente se ne prescrivono 200 milligrammi al giorno, magari nel suo caso il dosaggio è maggiore? Questo spiegherebbe meglio anche gli effetti collaterali che sta accusando (presumo siano: difficoltà a digerire, ritenzione idrica o tensione mammaria, umore molto fragile…)
Immagino lei abbia previsto un ulteriore controllo eccografico con la sua curante. In caso non presentasse segni di distacco chorion-deciduale oltre che in assenza di perdite ematiche, si potrebbe discutere dell’opportunità di proseguire con la terapia a base di progesterone…dopo i primi tre mesi di gravidanza, oltre al suo ovaio, anche la placenta dovrebbe iniziare a produrlo autonomamente!
Rispetto all’aumento della traslucenza nucale per via del progesterone, non mi risulta ma sarei interessata a capire quale studio scientifico sostenga questa correlazione. Per inciso, la traslucenza nucale aumentata non è sinonimo di patologia (ossia non pone di per sé diagnosi di sindrome di Down nel feto) ma va indagata ulteriormente, per esempio con il test del DNA fetale nel circolo materno oppure, possibilmente dietro indicazione medica, mediante amniocentesi e conseguente cariotipo fetale (ossia il conteggio del numero dei cromosomi del feto).
Spero di esserle stata di aiuto, resto a disposizione se desidera, cordialmente.
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