Tampone positivo allo streptococco durante la gravidanza

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 23/11/2022 Aggiornato il 30/11/2022

Ci sono delle indicazioni da seguire quando si risulta positive allo streptococco in prossimità del parto, prima tra tutte recarsi con urgenza in Pronto soccorso fin dalla prima comparsa delle contrazioni.

Una domanda di: Margherita
Salve, sono in gravidanza e come da protocollo ho fatto il tampone per lo streptococco che è risultato positivo. Sono un pochino preoccupata, la mia ginecologa mi ha tranquillizzato dicendomi che non è la fine del mondo e che basterà fare una terapia antibiotica durante il travaglio, nel frattempo mi ha dato degli ovuli Macmiror complex per 10 giorni. Detto questo, dopo aver letto vari articoli sulla cosa, mi sembra di aver capito che le possibilità che il bambino possa contrarre qualche infezione alla nascita (ovviamente seguendo la terapia suddetta) siano molto remote, giusto? Ho letto che la terapia riduce l’incidenza di infezioni di 20 volte e che il rapporto è ridotto a 1 su 4000 (nel caso di contrazione di infezioni). Per finire, nel caso si optasse per un cesareo, il rischio di contrarre eventuali infezioni sarebbe ridotto quasi allo zero o sbaglio? Grazie mille in anticipo per il riscontro. Cordialmente
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, vedo che si è già documentata a fondo sullo Streptococco! Capisco il suo timore che ci possano essere delle complicazioni al nascituro ma il tampone serve proprio a mettere in atto tutti quei presidi volti a scongiurare il pericolo di infezione congenita da Streptococco. Per inciso, non ci sono solo i protocolli in ambito ginecologico ma anche il pediatra/neonatologo ha una serie di step da seguire in caso la mamma presenti il tampone positivo per lo Streptococco al parto. Tanto per cominciare, vorrei segnalare che lo Streptococco agalactiae arriva in realtà dall’intestino. In gravidanza è quasi automatico avere l’intestino molto pigro nel suo transito e non è raro che le mamme abbiano bisogno di assumere delle fibre extra (penso ad esempio alla fibra di Psyllium) per velocizzarlo e rendere le feci un po’ meno dure. A mio avviso, potrebbe valer la pena assumere di qui fino al parto un’integrazione di probiotici per bocca, così da riequilibrare la flora batterica intestinale e quindi anche quella vaginale di conseguenza. Un prodotto che dovrebbe essere adatto è ad esempio I-Natal bustine, sempre che il Curante sia concorde! Rispetto al parto, chi abbia avuto il tampone positivo per lo Streptococco è bene che si presenti tempestivamente in pronto soccorso quando insorgono le contrazioni uterine: dato che le dosi di antibiotico sono previste sotto forma di flebo ogni 4 ore, specialmente se si tratta di un secondo figlio, si rischia di non avere il tempo di fare la seconda dose! Per chi invece dovesse rompere le acque, anche in assenza di contrazioni uterine, è indicata la profilassi antibiotica endovena fin da subito e non si può optare per la condotta di attesa: è bene che le contrazioni uterine insorgano rapidamente dopo la rottura delle acque per cui è prevista l’induzione del travaglio di parto. Lei mi pone infine una domanda cruciale: nel caso si optasse per un cesareo, il rischio di contrarre eventuali infezioni sarebbe ridotto quasi allo zero o sbaglio? Dunque, direi che il cesareo avrebbe il vantaggio di evitare il passaggio del feto attraverso il canale del parto e quindi la contaminazione potenziale con lo Streptococco. Tuttavia, il cesareo comporta tali e tanti rischi per la mamma e il nascituro che non è certamente giustificato effettuarlo solamente con questo intento (ossia per scongiurare il rischio di infezione da Streptococco). Diverso sarebbe se, poniamo, il feto fosse in presentazione podalica. In tal caso anche se il tampone vaginale fosse negativo allo Streptococco, sarebbe comunque indicato il cesareo perché i rischi del parto naturale superano i suoi benefici. Nel suo caso specifico, pur non avendo sufficienti informazioni, presumo che l’unico “inghippo” sia attualmente il tampone vaginale e mi sento di rassicurarla sul fatto che sarete in grado di affrontare il parto per via vaginale e che ne uscirete indenni entrambi. Spero di averle risposto, mi tenga aggiornata se desidera e…in bocca al lupo: ormai manca veramente poco al traguardo tanto sospirato! Cordialmente.

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