Le scrivo perchè la mia gravidanza sta procedendo bene a livello fisico, ma tragicamente a livello mentale.
Le chiedo: di quanti giorni può essere il margine di errore quando viene datata la gravidanza?
CRL a 7+2: 11.1 mm, translucenza nucale a 13+2 evidenziava epoca ecografica 12+4, mentre ecografia morfologica eseguita a 20+3 conferma 20+3.
Chiedo questo perché ho avuto un rapporto extraconiugale (non completo comunque) undici giorni dopo il test di ovulazione positivo (positivo al 15 PM), periodo in cui ho avuto rapporti con mio marito (invece il rapporto “sospetto” è stato il 26° giorno del ciclo) e nonostante sia il mio ginecologo cerchi di rassicurarmi e anche i dati degli esami sembrano a posto, mi sento malissimo. I miei cicli sono regolari ma lunghi di 30/33 giorni massimo.
Io e mio marito abbiamo cercato questo bambino da due anni e gli ultimi due mesi prima di scoprire di essere incinta sono stati molto difficili, tant’è che ci stavamo separando. Nonostante questo e nonostante il problema sembrava essere la mia endometriosi, l’ultimo mese ci abbiamo ancora provato e il bimbo è arrivato…
Ma io vivo con il terrore che sia il medico che gli esami stiano mentendo…
Dottor Gaetano Perrini
Buongiorno signora, la datazione ecografica si basa sulla misurazione dell’embrione e sulla media statistica di tale valore in relazione alla data dell’ultima mestruazione.
Normalmente l’ovulazione avviene intorno al 14 giorno del ciclo in un ciclo di 28 giorni.
Quando l’ovulazione avviene prima o dopo i valori della misura embrionale possono risultare maggiori (ovulazione precoce) o minori (ovulazione tardiva).
La datazione effettuato in sede di diagnosi prenatale (11/12 settimane) è assolutamente attendibile. La datazione per convenzione viene fatta in settimane e può essere fatta una volta sola per evitare, ridatando piu volte nel corso della gravidanza, di non cogliere difetti di crescita o eccessi di crescita.
Per permettere di comprendere meglio, questo significa che fino a sei giorni di differenza non si fa la ridatazione, ma si tiene buono il calcolo ostetrico che prende come punto di partenza della gravidanza la data di inizio dell’ultima mestruazione. Da una settimanna in su si effettua la ridatazione.
Per quello che riguarda poi il suo quesito specifico le segnalo che è comunque possibile effettuare diagnosi di certezza di paternità sia durante la gravidanza che dopo con la
semplice esecuzione di un test del DNA fetale. E’ questo l’unico mezzo per avere la certezza assoluta in relazione al padre del bambino. Con cordialità.
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