Il mio bimbo, 13 mesi ,ancora non cammina completamente da solo.
Solo se lo tengo io con una manina lui va tranquillo, altrimenti o si siede o gattona. Ho notato inoltre che tende, pericolosamente secondo me, a buttarsi indietro quando provo ad allontanarmi costringendomi così a stargli sempre dietro. Confesso che sono sempre allarmata perché molte volte è caduto e ho paura io si faccia male. Come posso risolvere? Grazie mille!
Leo Venturelli
Cara mamma, anche se pare controproducente, bisogna lasciar fare al bambino da solo: lei deve dargli degli appoggi, per esempio la seduta del divano, una seggiolina di plastica, un tavolino, ma anche un giocattolo con funzione da deambulatore (tipo carrettino con base larga), in modo che suo figlio si tiri su dalla posizione a quattro zampe, cercando di sollevarsi con le proprie forze e poi si sposti tenendosi attaccato a un appoggio inanimato. Solo così potrà gradualmente sarà in grado di spostarsi in modo autonomo, mentre dandogli la manina non imparerà a cadere sedendosi ma tenderà pericolosamente a lasciarsi andare a terra, senza parare la caduta, senza proteggersi come dovrebbe, sapendo di poter contare sul fatto che lei lo tiene ben agganciato risparmiandogli le cadute. Quella dei primi passi è una fase della crescita molto bella e molto delicata, non stia in ansia, tutti i bambini imparano a camminare per tentativi ed errori (ed è proprio questa la “dinamica della conoscenza”, che potrà riscontrare in tutte le tappe evolutive) ed è realmente raro che si facciano davvero male. Qualche caduta la deve mettere in conto ma vedrà che quando suo figlio si renderà conto che non c’è la mamma a sostenerlo nel momento in cui perde l’equilibrio inizierà a camminare con maggiore padronanza dei movimenti e una dose di prudenza sufficiente contenere il numero delle cadute. Con cordialità.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.