Salve, sono a 24 settimane + 3 giorni e purtroppo sono sempre molto stanca, con continui sbalzi di umore (piango per nulla). Sto facendo una cura di progesterone (cyclogest 400 mg 2 volte al giorno) ma ora mi é stato consigliato di smettere. All’ultima ecografia mi è stato trovato un ematoma sulla parete anteriore dell’utero e ora sono in panico. Ho iniziato la cura di progesterone a 14 settimane, dopo aver avuto perdite abbondanti. Questa la è mia quarta gravidanza ma solo una è andata a buon fine, quindi puó immaginare la mia paura. Inizialmente mi era stato detto di continuare fino alla 34esima settimana, ma ora le cose sono cambiate. Se è giusto interrompere la cura devo farlo gradualmente, passare magari a un ovulo al giorno o smettere da un giorno all’altro?
Elisa Valmori
Salve cara signora, immagino la sua apprensione e cerco di aiutarla ad essere fiduciosa che tutto andrà per il meglio: siamo già ad un’epoca abbastanza avanzata della gravidanza! Immagino che le 3 gravidanze che purtroppo non sono andate a buon fine si fossero interrotte ad un’epoca molto precedente la 24° settimana di gestazione, dico bene? Ad ogni modo, avendo lei già un bimbo/a di cui prendersi cura, sarà importante a mio avviso farsi aiutare da qualcuno da qui alla 37° settimana almeno per poter scalare e sospendere il progesterone in sicurezza, senza che lei vada incontro ad attività contrattile uterina prematura. Il fatto che ora si sia visualizzato un ematoma nella parete uterina anteriore a mio avviso potrebbe anche essere correlato al sanguinamento che ha avuto alla 14° settimana. Immagino le sia stato indicato il riposo domiciliare relativo (ossia non le viene chiesto di stare immobilizzata a letto ma di alternare la postura seduta, sdraiata e semiseduta durante la giornata, eventualmente concedendosi una breve passeggiata a ritmo molto disteso all’aria aperta: non fa bene all’umore stare sempre chiuse in casa!) In conclusione mi sembra ragionevole passare ad un ovulo solo di Cyclogest 400 mg alla sera per un paio di settimane, eventualmente utilizzando per ulteriori due settimane l’ovulo al dosaggio di 200 milligrammi e arrivando quindi a sospenderlo per la 28° settimana di gravidanza. Nel frattempo, potrà osservare se la pancia tende ad indurirsi nel corso della giornata oppure no e se sì, valuterà con il Curante se sospendere il progesterone oppure proseguire il trattamento ancora per un po’. Rispetto alla stanchezza e agli sbalzi d’umore direi che in parte sono da considerare fisiologici in gravidanza. La stanchezza è un modo che il nostro corpo ha per imporci di non arrivare sempre e comunque dappertutto, facendoci invece desiderare di dormire più spesso di prima (approfitti del riposino pomeridiano del suo bimbo/a anche lei se può!) e gli sbalzi d’umore sono conseguenza dell’azione del progesterone a livello cerebrale. Una cosa per me affascinante è stato scoprire che questa fragilità emotiva che la gravidanza ci regala, è indirizzata a farci in qualche modo regredire emotivamente al livello dei nostri figli, per poter essere più sollecite a prenderci cura di loro e dei loro bisogni quando strilleranno appena nati. Mi sembra che la Natura sia davvero affascinante: tutto ha una spiegazione e una sua utilità, anche le lacrime! Detto questo, sarà compito del suo Curante accertarsi che la sua stanchezza non sia magari legata ad una disfunzione della tiroide e a proposito dell’umore segnalo che anche la qualità del riposo notturno può incidere notevolmente sul tono dell’umore per cui è bene occuparsi anche del sonno e, se fosse regolare, si può immaginare di utilizzare un’integrazione di magnesio che ha il pregio sia di mantenere rilassato l’utero, sia di migliorare il tono dell’umore. La invito a fare attenzione ai movimenti del suo piccolo/a: sono il segno più bello che tutto sta andando avanti a gonfie vele! Sia serena rispetto alle sue lacrime che non influenzano negativamente lo stato d’animo del nascituro: una volta una psicologa mi ha commosso dicendo che noi cerchiamo la felicità perchè l’abbiamo sperimentata nel grembo di nostra madre. Infine, non abbia timore a raccontare al suo piccolo quello che la preoccupa e la rende triste: loro ci ascoltano sempre e ci danno la forza per affrontare anche il mare in tempesta. L’abbraccio a distanza, spero di averla confortata, cordialmente.
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