Salve dottoressa, il 12 ottobre alla mia 7a settimana il mio ginecologo ha
diagnosticato una malformazione della gravidanza, con vari sacchi formatisi
e attaccati, 15 giorni prima era tutto apposto e abbiamo visto anche il
cuore battere…Lui ha detto che non c’era più nulla da fare e che dovevo
sospendere tutto, acido folico e prontogest, ritorno dopo una settimana vedo
l’embrione normale, cresciuto senza tutti quei sacchi, e confrontato con
un’altra ecografia di 8 settimane era identica, ma il dottore continua
con la sua diagnosi di aborto, dal 12 ottobre ogni 3/4 giorni mi fa
l’ecografia dicendo assenza di battito ma che è convinto al 90%
dell’aborto e non al 100, io intanto non ho dolori nessuna perdita, nemmeno
rosa, pancia cresciuta e seno gonfio ancora dolorante, ci può essere una
minima speranza che il battito sia stato solo nascosto? O è la normale
procedura di conferma di aborto? Grazie in anticipo.
Elsa Viora
Gentile Gioia,
la diagnosi di aborto può essere fatta solo mediante l’ecografia che permette di vedere se c’è o non c’è il battito del cuore.
In linea generale, il cuore che pulsa, cioè in termini tecnici la “attività cardiaca”, è visualizzabile quando l’embrione misura almeno 5 mm, se non si vede si ripete una ecografia dopo una settimana.
Se dopo una settimana la misura è la stessa e non si visualizza la pulsatilità del cuore si pone diagnosi di “aborto interno”.
Non stupisce il fatto che ci siano i sintomi quali gonfiore dell’addome, tensione mammaria e così via in quanto sono dovuti agli ormoni della gravidanza, in particolare al progesterone, e non al fatto che la gravidanza sia in evoluzione, cioè che l’embrione sia vivo.
Le consiglio di ripetere l’ecografia che, come le ho scritto, è l’unico strumento che abbiamo per formulare una diagnosi certa.
Spero che la diagnosi non sia confermata, ma nel caso lo fosse è opportuno saperlo e prendere le decisioni cliniche appropriate.
Cordiali saluti.
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