Le scrivo perché ho una bimba di 15 mesi che ancora prende il latte al seno. Non ha interesse a bere altro latte e da un mesetto sta cambiando gusti nel cibo, le sue pappe (con tutto dentro) non le gradisce più, non ama alcun cibo se non frutta prosciutto cotto e biscotti secchi dolci o salati… Da pochi giorni ho in mente di ridurre gradualmente le poppate (le richieste sono aumentate a dismisura), ma non è facile distogliere l’attenzione. Inoltre la notte ha molti risvegli e il seno la fa riaddormentare subito! Il mio dilemma è: è giusto togliere il seno gradualmente o è meglio un taglio netto? È meglio prima che inizi l’inserimento al nido o prima? E ancora: il rituale nanna è più indicato insegnarlo già ora che l’allatto al seno per poi dopo averlo già appreso quando smetterò di offrirle il seno che l’addormenta? Sono una mamma che ha il cordone ombelicale ancora ben ancorato però sono consapevole che devo tagliarlo e lo vorrei fare con meno trauma possibili. Io adoro la mia bimba: è la mia vita! Vorrei solo il meglio per lei, anche se la vita m’insegna che non tutto è fiori e bon bon.
Angela Raimo
Gentile signora, innanzi tutto guardi che non c’è fretta di “tagliare il cordone ombelicale”! Sua figlia ha 15 mesi non 15 anni, è normale che siate ancora così legate l’una all’altra, stupirebbe il contrario. Per quanto riguarda smettere di allattare, se ha deciso di farlo è meglio prima dell’inserimento al nido ed è probabilmente più opportuno mediante uno stop netto. La scelta comunque deve essere sua: non sta scritto da nessuna parte che si debba smettere. L’indicazione, condivisa dalla Comunità pediatrica, è di togliere il seno al bambino nel momento in cui non è più gradito o al piccolo o alla mamma (o, naturalmente, a entrambi). Se dà piacere a entrambe continuare, può tranquillamente farlo. Il rituale della nanna andrebbe iniziato il prima possibile, di solito sarebbe consigliabile già prima dell’anno di vita. Guardi che consiste semplicemente nel ripetere ogni sera le stesse azioni, nella medesima sequenza, perché questa modalità rassicura il bambino e concilia il suo sonno. Riguardo alle pappe, sua figlia ha perfettamente ragione a non trovare più di suo gusto più le tradizionali, dove tutto è mescolato insieme e aquisisce un “non sapore” che non può più soddisfare il palato. Le faccia provare altre pietanze, altri primi, rimanendo ovviamente entro i limiti di un’alimentazione salutare. Il bambino può, infatti, mangiare tutto quello che compare sulla tavola degli adulti, a patto che sia cucinato in modo opportuno (lessato, al forno, al vapore) e sia rappresentato da alimenti sani (no grassi animali, no fritture, no salse né pietanze troppo elaborate, sì invece, almeno indicativamente, alla dieta mediterranea che, tra l’altro, prevede come condimento solo l’olio d’oliva). In relazione al latte diverso dal suo, non insista se non ne vuole sapere: può essere tranquillamente sostituito dallo yogurt (bianco con dentro della frutta) o dai formaggi (magri). Per finire, non fatico a credere che la sua bambina sia la sua vita, è giusto che sia così! Tanti cari saluti.
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